Scienze

Il Mediterraneo protagonista su Focus Tv

È il “mare nostrum”, il Mediterraneo il protagonista del documentario firmato da Luigi Bignami, noto geologo e divulgatore scientifico: “Quando il Mediterraneo si prosciugò… Una storia geologica”, in onda sabato 22 aprile alle 21,15 sul canale tematico di divulgazione scientifica Focus TV, in occasione della Giornata della Terra, la cui istituzione si deve a John McConnel, attivista americano che nell’ottobre 1969, durante la Conferenza dell’Unesco a San Francisco, propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace. La storia della trasformazione del Mediterraneo in un enorme lago salato è nota agli scienziati. Ma quale fosse stata la vera causa di questa enorme trasformazione è sempre rimasto un dubbio. Recentemente una ricerca italiana ha dimostrato la correlazione tra la riduzione dell’acqua con una glaciazione avvenuta circa 5 milioni di anni fa. Difatti circa 5-6 milioni di anni fa il Mediterraneo era completamente diverso da come lo vediamo oggi: non solo il collegamento con l’Oceano Atlantico era chiuso ma il mare si presentava come una valle profonda e arida con uno spesso strato di sale sul fondale. La rocca di Gibilterra e l’Africa erano unite, il bacino del Mediterraneo era chiuso e le sue acque ferme e ipersalate. Questa fase, nota in letteratura come “crisi di salinità del Messiniano”, è durata circa 270mila anni. Gli studi più recenti hanno evidenziato che il fenomeno è stato causato da una concatenazione di complesse cause. Il Mediterraneo protagonita su Focu Le analisi hanno dimostrato che, durante la crisi del Mediterraneo, si è assistito in quelle aree a una fase erosiva delle rocce del sottosuolo. La naturale conseguenza è stata la riduzione della differenza tra superficie del mare e fondali. La diminuzione delle acque ha quindi permesso alle rocce che dividevano Spagna e Africa di emergere e di isolare il Mediterraneo. La situazione è mutata di nuovo, quando la calotta antartica ha avuto una fase di ritiro e gli oceani si sono innalzati. Il livello delle acque dell’Atlantico è cresciuto sempre più, fino a quando, un’inondazione di portata eccezionale ha riempito di nuovo il bacino del Mediterraneo, riportando alla vita il Mare Nostrum. La testimonianza è nei dati rilevati nei fondali della Sicilia orientale e delle isole maltesi: nelle profondità dello Ionio i geologi hanno scoperto una grande quantità di sedimenti sepolti che si pensa siano stati erosi e trasportati dall’alluvione Zancleana. Le tracce di quell’evento catastrofico sono descritte sulla rivista Scientific Reports nella ricerca internazionale coordinata dall’Italia, con il gruppo dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) guidato da Angelo Camerlenghi. Vi hanno partecipato Aaron Micallef, dell’Università di Malta, Università di Catania dell’Istituto di Scienze della Terra del Consiglio delle Ricerche spagnolo (Ictja-Csic), dell’università francese di Brest del Consiglio azionale delle Ricerche francese /CNRS (Francia), dell’Università di Catania, dell’Università di Kiel e Geomar (Germania). Il documentario è stato realizzato interamente in Sicilia, con la collaborazione del prof. Rosolino Cirrincione, docente di Petrologia e Petrografia nel dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’ateneo catanese. Partendo dall’area di Caltagirone e da altri siti della Sicilia centrale, ricchi di testimonianze geologiche e archeologiche, il programma racconterà con testi e suggestive immagini un evento avvenuto circa 6 milioni di anni fa, quando la Terra si trovò ad affrontare una delle vicende più critiche di tutta la sua storia: l’evaporazione del mare Mediterraneo. Verranno ricostruite le tappe principali che determinarono il catastrofico fenomeno della durata di circa 660 mila anni, fino al ristabilimento delle condizioni originarie con il Mediterraneo che ritornò a riempirsi d’acqua e a riprendere la vita. Proprio nell’Isola, gli eventi geologici collegati all’evaporazione del Mediterraneo andranno, qualche milione di anni dopo, ad intersecarsi con le vicende degli uomini, richiamate e immortalate dal genio letterario di alcuni scrittori siciliani. Un percorso che arriva fino alle miniere di zolfo e di sale, che hanno segnato l’economia della regione e la storia della popolazione siciliana. Il canale tematico di divulgazione scientifica Focus TV è visibile sul canale 35 del digitale terrestre.

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