Cultura

“Il Castagno dei cento cavalli” di Cristina Cassar Scalia

Cristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha esordito nel 2014 con il romanzo La seconda estate (tradotto in Francia e insignito del Premio Capalbio Opera prima) al quale ha fatto seguito l’anno successivo Le stanze dello scirocco, ambientato in Sicilia. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018), La logica della lampara (2019), La Salita dei Saponari (2020), L’uomo del porto (2021), Il talento del cappellano (2021), La carrozza della Santa (2022), Il Re del gelato (2023), La banda dei carusi (2023), tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero, che hanno come protagonista il vicequestore della squadra mobile di Catania Vanina Guarrasi; da cui è stata tratta la fiction “Vanina – Un vicequestore a Catania”. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).
Nei giorni scorsi, a Catania, si è svolta la presentazione del libro “Il Castagno dei cento cavalli” (Einaudi, 2024), la nuova inchiesta della fortunata protagonista Vanina Guarrasi. L’incontro, promosso in collaborazione con la Libreria Cavallotto, è stato introdotto dal direttore dell’Orto Botanico Gianpietro Giusso Del Galdo. Hanno conversato con l’autrice, l’avvocato Maria Licata, capo delegazione del Fai di Catania, e il prof. Pietro Minissale, docente di Botanica sistematica, con letture di brani a cura di Gino Astorina.
Sulle pendici dell’Etna, ai piedi del secolare Castagno dei cento cavalli, viene ritrovato il corpo senza vita di una donna detta la “La Boscaiola”. Il vicequestore Vanina Guarrasi si trova ad affrontare un’indagine che si presenta subito complessa, perché sulla vittima non esistono informazioni, quasi non avesse un passato. L’esperienza di Patanè le insegna che “… migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche è operare alla vecchia maniera”. Durante l’indagine attorno al monumento nazionale, “Il castagno dei cento cavalli”, la poliziotta si ritrova a fare i conti con le sue vicende personali e professionali, tra Palermo, la sua città natale e Catania, narrando la bella e colorata terra di Sicilia che fa da protagonista con Vanina
«La Sicilia conta tantissimo, il mondo di Vanina non esisterebbe senza. È un vero personaggio che si muove nei miei libri, diviso tra Catania e Palermo…».
Vanina è arguta, pratica, ha un atteggiamento realistico, attenta ai dettagli, è interessata alle fragilità umane, è una poliziotta determinata nel combattere la criminalità organizzata, da quando a Palermo ha assistito all’assassinio del padre che l’ha segnata per la vita, sempre pronta con la sua arma, dalla quale non si separa mai, qualora ci fosse il bisogno, a salvare la vita di chi ama.
“ Piú che sotto un albero pareva di essere dentro un bosco.
– Facissi attenzione, dottoressa, che può inciampare nelle radici, – l’avvertí Spanò, mentre la precedeva. Adriano era già chino sul corpo della vittima. Quella che avevano di fronte sembrava una scena da thriller americano.
– Madonna santa, – mormorò Vanina, piú colpita di quanto si aspettasse.
– Ora capí perché preferivo che lo vedesse con i suoi occhi, dottoressa?”
Le pagine, sono state magistralmente lette da Gino Astorina e l’autrice durante la presentazione non racconta la nuova storia, la lascerà leggere, perché ogni lettore tinge le pagine con i propri colori ed è regista di ciò che legge, il gioiello lo scopre il lettore, lo scrittore che crea è come l’orafo che cesella con abili mani, riprendendo la similitudine di Gino Astorina. La storia dell’indagine scorre orizzontale e lei da brava scrittrice guarnisce e arricchisce raccontando la vita di Vanina, che tra tante caratteristiche è una buongustaia, ma non mangia le brioches col tuppo come i catanesi, cura gli affetti, gli amici, senza mai distogliere l’attenzione dall’indagine e il lettore ne apprezza l’alchimia dei passaggi. “…Guardò di sfuggita l’iPhone, la fotografia dell’Addura dove avrebbe dovuto raggiungere Paolo quel pomeriggio. Ai due minuti di telefonata con cui gli aveva riferito il cambio di programma erano seguiti vari messaggi, cui lei aveva fatto fatica a rispondere senza cedere alla delusione che, invece, era lì…”.
Il successo di questi libri è nel raccontare fatti, persone, personaggi tra le strade, siti, palazzi di una Catania che merita di essere raccontata, dalla sede degli uffici della Squadra Mobile, teatro nel centro storico, dagli angoli più noti di Catania, Piazza Duomo con la Cattedrale di Sant’Agata e Porta Uzeda che tornano più volte nella narrazione, ricorrono anche Villa Bellini, piazza Università, via Crociferi e il Castello Ursino. Il palazzo degli Elefanti, Il fiume e la fontana dell’Amenano, Vanina si spinge anche in luoghi meno emblematici come San Berillo. L’Etna è una presenza maestosa sulla città nei romanzi, il mare di Acitrezza e Acicastello, Noto e nelle spiagge vicine. Tra Catania e Palermo si annodano i luoghi del cuore che man mano si stanno intrecciando sempre di più, in una Sicilia che dovrebbe fare tesoro di tutto l’immenso patrimonio culturale.

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