Il Big Bang non c’è mai stato… Teorie alternative nella scienza del XX e XXI secolo
Il Big Bang non c’è mai stato… Così afferma il prof. Eric Lerner, che ha pubblicato nei primi anni Novanta un fortunato saggio con questo titolo.
Secondo la maggior parte dei fisici e cosmologi, l’universo avrebbe avuto origine dal Big Bang, ossia da una grande esplosione a partire da un “atomo primitivo” piccolissimo e caldissimo. La teoria è nota al grande pubblico e divulgata in modo quasi sacerdotale dagli scienziati. La scoperta del bosone di Higgs è stata salutata come una conferma della teoria del Big Bang… Il bosone di Higgs è stato definito come la particella di Dio.
Il Prof. Lerner ritiene, al contrario, che questa teoria sia assolutamente falsa. Secondo lui e gli studiosi di fisica del plasma, l’universo sarebbe tridimensionale, infinito nello spazio e nel tempo. Ritengono che non ci sia alcuna espansione dovuta alla radiazione di fondo. Nello specifico, sostengono anche che la materia oscura sia solo un’ipotesi ad hoc per salvare una teoria sostanzialmente sbagliata.
In particolare, questo professore ritiene che la scienza e gli scienziati siano profondamente influenzati dal contesto storico, sociale ed economico in cui vivono. Questa tesi vale sia per le scienze con scopo più pratico (es. la costruzione della bomba atomica) che per branche più teoriche come la cosmologia. Così, la creazione ex nihilo è la visione cosmologia dell’epoca di declino dell’impero romano. Il Big Bang è l’espressione un’epoca di paura come gli anni Cinquanta su cui incombeva l’incubo della guerra atomica. Invece, i modelli di universo infinito sarebbero espressione di società opulente ed in espansione (Illuminismo, anni Sessanta del XX secolo).
Hannes Alfven, uno dei più brillanti studiosi di fisica del plasma e vincitore del premio Nobel nel 1970, riteneva che il Big Bang sia solo un maldestro tentativo di reintrodurre la creazione dal nulla tipica del Cristianesimo nella scienza. Sosteneva che la scienza attraversa fasi in cui prevale il metodo matematico-deduttivo, a fasi in cui prevale l’attenzione verso l’esperienza concreta. In infuocati articoli, polemizzava con i suoi colleghi dicendo che con il Big Bang si era tornati ad una scienza fondata solo sulle teorie matematiche e non sull’esperienza, spesso teorie non verificabili con esperimenti di laboratorio. Alfven denunciava una sorta di “nuovo Medioevo” della fisica. L’approccio scientifico corretto sarebbe stato mantenuto solo dai fisici del plasma e dalla loro cosmologia che sarebbero fondate su basi sperimentali molto più forti.
La cosmologia del plasma – ad oggi – sembra essere l’unica teoria totalmente in opposizione a quella del Big Bang, perché dopo la scoperta della radiazione di fondo (1965), la teoria dello stato stazionario ha perso il consenso tra gli scienziati. Questa interessante teoria cosmologica è stata formulata Fred Hoyle e si fonda sull’idea che l’universo sia omogeneo nello spazio e nel tempo, che l’universo sia in perenne espansione e che questa espansione viene compensata da una continua emersione di materia. In questo modello, non esiste né inizio né fine… L’universo è infinito nello spazio e nel tempo. Hoyle sosteneva anche che la vita avesse avuto inizio nella polvere delle stelle. Nel suo universo, gli esseri viventi sono “figli delle stelle” e frutto di una costante ed infinita impollinazione cosmica (panspermia). Sino alla morte, questo astrofisico ha sostenuto la sua teoria ed è stato ricambiato dai colleghi anche con insulti. Con l’avanzare degli anni, molti arrivarono a definirlo “rimbambito” e a negare il valore delle sue ricerche. Lerner gli riconosce invece dei contributi fondamentali nello studio delle stelle e della formazione degli atomi. In chiave polemica, Lerner dice che i sostenitori del Big Bang non sanno fare nemmeno previsioni esatte. Gamow prevedeva che la radiazione di fondo avrebbe avuto una temperatura di 50 gradi. Al contrario, Hoyle riteneva che avesse un valore compreso tra i 3 e 5 gradi. Nel 1965, la radiazione di fondo rilevata era compresa proprio tra questi valori. Questo caso denota, secondo Lerner, la grande malafede e la durissima contrapposizione tra i vari gruppi di scienziati. Spesso tra gli scienziati si arriva quasi a vere e proprie forme di diffamazione e di ingiuria.
I fisici del plasma fanno anche notare come la Teoria del Big Bang sia accettata per lo più in Occidente, dove da secoli è imperante il Cristianesimo e la creazione dal nulla. Nei paesi comunisti, questa teoria sarebbe stata respinta per ragioni ideologiche: universo infinito ed eternità della materia.
Questa tesi, a nostro modesto avviso, ha un notevole valore. Usualmente i sostenitori del Big Bang sono più aperti verso la religione e il cristianesimo in particolare. Uno dei suoi sostenitori è stato Lemaitre, un sacerdote e fisico. Fred Hoyle (teoria dello stato stazionario), Hannes Alfven (fisica del plasma) e i cosmologi sovietici erano dichiaratamente atei. Tuttavia, alcuni studiosi hanno fatto notare ad Hoyle che il suo universo infinito ha qualcosa di panteistico. Non a caso, molti allievi di Hoyle provenivano dall’India (Narlikar, Wickramasinghe) e vari sostenitori provengono dall’Estremo Oriente dove il Cristianesimo ha avuto grande difficoltà a penetrare. I fisici del plasma spesso richiamo le scoperte di Subrahmanyan Chandraseckar. È possibile affermare, quindi, che ogni scienziato tende a trasferire nel proprio modello cosmologico alcuni dei concetti e idee nel contesto in cui vive. Spesso queste idee hanno ben poco di scientifico e sono per lo più convinzioni filosofiche e/o religiose.
Per i fisici del plasma, la verità è una sola: il Big Bang è ritenuto vero solo perché una lobby di professori universitari l’ha imposto grazie all’appoggio politico e ai legami con i grandi editori. Sostengono con sdegno come i sostenitori del Big Bang siano imparentati tra loro e che abbiano l’appoggio della politica perché una gran parte ha partecipato al progetto della bomba atomica.
Un cosmologo vicino alle posizioni dei fisici del plasma, da me contattato, mi ha detto in modo molto diretto che i board delle riviste di cosmologia sono pieni di sostenitori del Big Bang e quasi tutti provengono dalle facoltà di matematica e fisica. Questi board rifiutano tutti quei papers che vanno contro le loro convinzioni. Mi faceva notare, anche, come quasi tutti gli studiosi di fisica del plasma provengano, invece, dalle facoltà di ingegneria. Per reagire alle prepotenze dei board delle riviste di cosmologia i fisici del plasma pubblicano dei numeri speciali su questioni cosmologiche in alcune riviste in cui i board sono pieni di membri vicini alle loro linee di ricerca.
Lo strapotere dei professori del Big Bang e l’occupazione di cattedre universitarie e dei board delle riviste ha determinato un aumento dei fondi di ricerca in loro favore e una diminuzione di quelli per altre linee di ricerca alternative e contrastanti. I cosmologi sostenitori di modelli cosmologici alternativi hanno pubblicato, addirittura, un manifesto per denunciare il loro isolamento nel mondo accademico globale (http://cosmology.info/media/open-letter-on-cosmology.html). Tra essi compare anche il Prof. Halton Arp, recentemente scomparso. Questo cosmologo americano ha sempre contestato la teoria del Big Bang con grande forza. Nonostante la sua carriera e il suo prestigio si è visto negare l’accesso al Telescopio di Monte Palomar. Arp è stato costretto a trasferirsi in Germania al Max Planck Institute dove ha continuato a lavorare gratuitamente.
Per alcuni studiosi, Halton Arp sarebbe addirittura un nuovo Galileo perseguitato dalla Santa Inquisizione costituita da lobby universitarie molto potenti e gelose delle proprie posizioni accademiche.
Sic transit gloriam mundi… Sic transit gloriam cosmologiae…
https://en.wikipedia.org/wiki/Non-standard_cosmology