Il 30 marzo 1925 moriva Rudolf Steiner
Il 30 marzo 1925 moriva a Dornach, Rudolf Steiner famoso in tutto il mondo come filosofo, esoterista, scienziato e pedagogista. All’università di Vienna frequentò vari corsi (medicina, botanica, matematica, fisica, chimica).
Durante il primo anno di università, assistette ad una conferenza di Karl Julius Schröer su Johann Wolfgang Goethe e decise di dedicarsi allo studio della filosofia. Approfondì la sua conoscenza di Goethe e curò insieme al suo maestro Joseph Kurshner un’edizione critica di tutte le sue opere. Si trasferì a Weimar come curatore degli Archivi del grande scrittore tedesco.
A Weimar nel 1895 Steiner pubblicò un libro su F. Nietzsche, intitolato F. Nietzsche, lottatore contro il suo tempo. Questa pubblicazione attirò l’interesse di Elizabeth Forster Nietzsche che lo invitò a riordinare l’archivio del fratello.
L’anno successivo di trasferì a Berlino dove fu direttore di una rivista letteraria e svolse attività di insegnamento in scuole frequentate da operai.
Si avvicinò alla Società teosofica presso cui tenne numerose conferenze, pubblicò alcuni libri e svolse vari incarichi. Questa associazione era stata co-fondata nel 1875 da Helene Blavatsky e Henry Steel Olcott e promuoveva la teosofia.
Nei primi anni del XX secolo Steiner ebbe anche un ruolo importantissimo nella fondazione delle logge a Berlino e nel resto della Germania dell’Ordine di Memphis-Misraim.
Ben presto, Steiner cominciò ad avere divergenze di vedute con gli altri membri della Società Teosofica. Ciò divenne evidente nel congresso teosofico di Budapest del 1909 in cui la Besant affermava la superiorità del Buddhismo e dell’induismo rispetto al Cristianesimo. Le differenze di opinione degenerarono poi quasi in un vero e proprio scontro quando Annie Besant propose come nuovo Buddha, il teosofo Jiddu Krishnamurti. Al contrario, Steiner riteneva che la figura di Cristo avesse un ruolo centrale per la sua particolare visione del mondo e rifiutava categoricamente l’iniziativa della Besant. Decise di intraprendere una nuova strada fondando l’Antroposofia.
Si trasferì poi in Svizzera dove costruì il Goethenaeum e si dedicò agli studi e alle conferenze in vari campi quali la medicina, l’agricoltura e l’economia sino alla morte.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, Steiner riprese ad occuparsi dell’insegnamento. A Stoccarda, Emil Molt, direttore della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria decise di creare all’interno dello stabilimento una scuola per gli operai e chiamò proprio il filosofo a collaborarvi. Ben presto Steiner divenne la vera anima della scuola ed elaborò un nuovo modello pedagogico denominato Pedagogia Waldorf. Tale approccio teneva in conto le conquiste della pedagogia moderna (Montessori) e la visione dell’antroposofia e dello spiritualismo steineriano. Questo istituto fu il primo modello delle scuole steineriane oggi diffuse in molti paesi del mondo. partendo dall’assunto che l’uomo sia composto di corpo, anima e spirito, il modello Waldorf prevede tre periodi di 7 anni, in cui l’individuo quasi si reincarna nel passaggio da una fase all’altra. A questa articolazione triadica dell’educazione consegue un’analoga suddivisione triadica della società e dello stato (sfera economica, sfera giuridica, sfera culturale). Queste tre articolazioni si riconnettono anche rispettivamente alla libertà, all’uguaglianza e alla fratellanza. Queste interessanti idee furono sostenute e diffuse da Steiner nel Primo Dopoguerra con il chiaro intento di favorire una rinascita economica e politica, riformare il capitalismo e combattere il nazionalismo e il comunismo.