Graziano Piazza, un taumaturgo per il teatro catanese
Bella serata quella organizzata in interclub dal Rotary Club Catania Est (capofila con il presidente Roberto Salmeri) insieme ad alcuni Club del Distretto.
Nell’elegante cornice di Villa Ardizzone è stato accolto e presentato il nuovo direttore del Teatro Stabile di Catania, Graziano Piazza (Domodossola, 1964).
L’incontro, moderato dalla giornalista Giovanna Caggegi, portava un titolo emblematico: “Tra ragione e sentimento”; una traccia perfettamente in linea con le corde più profonde di questo poliedrico personaggio, geniale e al tempo stesso sentimentale ed empatico che ha incantato un pubblico attentissimo con la narrazione affabulatrice della sua vita e del suo percorso artistico.
Quando il giovanissimo Graziano – di origini siciliane ma cresciuto a Torino – afflitto da una ‘ingombrante’ timidezza – partecipò ad un seminario organizzato dal famoso mimo Marcel Marceau, forse non immaginava quanto importante sarebbe stato per il suo futuro questo primo passo verso il teatro.
Lo avrebbe cominciato a capire quando, ancora liceale, venne scelto da Ugo Gregoretti come giovane attore per lo sceneggiato televisivo, “Il Conte di Carmagnola”, che gli consentì l’approccio con quel gigante del teatro che era Vittorio Gassman.
Iniziava così, negli anni ’80, a lavorare al Teatro Stabile di Torino.
I giochi erano fatti: Graziano Piazza dava inizio ad una carriera, in quella fase prevalentemente teatrale, incontrando maestri accreditati a livello nazionale e internazionale (Peter Stein, Benno Besson, Luca Ronconi, Anatolij Vassil’ev, Massimo Castri, Massimo Castri, Giancarlo Sepe) ma anche giovani registi, impegnandosi in spettacoli classici (Siracusa, Epidauro) e contemporanei (New York, Parigi, Toronto, Nantes, Roma, Milano) o addirittura in monologhi con accompagnamento musicale di autori di un certo calibro (Michele Campanella, Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi).
Sempre e ovunque spinto dalla necessità di comunicare e coinvolgere.
I ruoli interpretati sono stati, per il suo forte senso pedagogico del servizio e con l’umiltà dei grandi, i più vari e non necessariamente i principali.
Ciò non gli ha impedito di confrontarsi anche con ‘giganti’ come Glauco Mauri, Giorgio Albertazzi, Gabriele Lavia, Eros Pagni, Franca Nuti, Giulia Lazzarini.
Poi ci sarebbe stato l’incontro con la compagna di scena, che è anche la donna della sua vita, l’attrice Viola Graziosi (“a 10 anni ero già innamorata di lui che ne aveva però 25”… avrebbe aspettato ancora 20 anni per sposarlo), e il suo aprirsi all’esperienza registica che avrebbe portato, tra l’altro, la moglie a vincere il prestigioso premio “Actress of Europe”
La curiosità verso il mondo classico e i misteri dell’eterno femminino, in seguito, spingerà il nostro Direttore a commissionare a Luca Cedrola “Elena tradita”, un testo che, capovolgendo antichi parametri, permette al personaggio di dire la ‘sua’ verità.
Nel 2021, sempre con Viola Graziosi, inaugurava la stagione del Teatro antico di Segesta con “Orfeo ed Euridice”; al Teatro greco di Siracusa interpretava Menelao ne “Le troiane” di Euripide. L’anno dopo riscuoterà un grande successo come Tiresia nel “Edipo re” di Robert Carsen.
E come se non bastasse il Nostro è anche un affermato scultore.
È vero Piazza, come è solito dire, ha fatto suo il motto di un poeta afgano del XIII secolo, Jalal al-Din Rumi: “Lascia che la bellezza di ciò che ami sia ciò che fai”.
Forte di questo prezioso bagaglio che lo ha portato a vivere il teatro come servizio pubblico, culturale, sociale e innovativo, regalando al pubblico i suoi doni in qualità di attore, regista e operatore culturale e manageriale, nel 2024 il pluripremiato Graziano Piazza diventa direttore/taumaturgo del Teatro Stabile di Catania.
Auguri Direttore e grazie per tutto quello che ci regalerà!