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Granchio Reale Blu, specie aliena ma buona da mangiare

«La specie aliena invasiva Granchio Reale Blu è commestibile, è buona da mangiare, ha ottime proprietà nutrizionali e il suo consumo ci consente di limitare la minaccia ai nostri ecosistemi marini». A dirlo è Francesco Tiralongo, biologo marino e docente di Zoologia dell’Università di Catania, in occasione dell’evento scientifico-culinario che si è tenuto nei locali di SicilFiera di Misterbianco.
Nel corso dell’evento l’ittiologo Francesco Tiralongo ha affiancato il noto chef siciliano Salvatore Gambuzza nella preparazione della specie aliena invasiva Granchio Reale Blu (Callinectes sapidus).
«Si tratta di una specie di origine atlantica ormai ampiamente diffusa in Mediterraneo e in tutte le acque nazionali – spiega il prof. Francesco Tiralongo -. Per fortuna ci troviamo davanti a un crostaceo molto buono da mangiare, motivo per cui promuoverne la conoscenza e quindi la pesca e il consumo rappresenta una strategia che può aiutarci a tenere sotto controllo la popolazione di questo granchio invasivo».
«La specie si presta molto bene al consumo umano e la sua apparizione nei mercati locali è sempre più frequente, quindi consumiamola, perché è buona, ha ottime proprietà nutrizionali e minaccia i nostri ecosistemi marini» ha aggiunto il docente che attualmente sta collaborando con il gruppo di ricerca del dott. Ernesto Azzurro dell’IRBIM-CNR di Ancona per meglio comprendere diversi aspetti legati alla conoscenza, al consumo e alla commercializzazione del granchio blu, ed, inoltre, anche con il gruppo di ricerca del dott. Alberto Felici dell’Università di Camerino per approfondirne le proprietà nutrizionali e la sicurezza alimentare, oltre ad altri enti e ricercatori sparsi per tutta Italia.
«Questo evento rappresenta un punto cardine delle nostre ricerche che è appunto quello di mettere a conoscenza il pubblico di questa nuova risorsa marina» ha precisato il prof. Tiralongo a conclusione dell’evento organizzato da Zanussi (Stefano Barbagallo) e Ristora Hotel Sicilia.
Nel corso delle diverse giornate, inoltre, il prof. Ezio Barbagallo del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania si è soffermato sulle proprietà nutritive del “pesce povero” e del “pesce azzurro”.
All’iniziativa hanno preso parte anche altri ricercatori e docenti dell’ateneo catenese dei dipartimenti di “Scienze Biomediche e Biotecnologiche”, “Agricoltura, Alimentazione e Ambiente” e “Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali”.

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