Gpa reato universale: cosa prevede?
Il disegno di legge Varchi, che mira a rendere la gestazione per altri (Gpa) un reato universale, sta generando un acceso dibattito politico e sociale in Italia. Dopo l’approvazione della Camera dei Deputati nel luglio 2023, il ddl si appresta a essere votato dal Senato mercoledì prossimo, mentre le manifestazioni contrarie e favorevoli si intensificano nelle piazze.
Le sanzioni proposte sono molto severe: da sei mesi a due anni di carcere per i cittadini italiani che ricorrono a pratiche di maternità surrogata, sia in Italia che all’estero, con la Lega che ha suggerito un inasprimento della pena fino a dieci anni e multe che variano da 600 mila a 1 milione di euro. Questi elementi hanno scatenato la reazione della sinistra, con figure come Nicola Fratoianni e Alessandro Zan che criticano la legge definendola sbagliata e demenziale, e dubbiosa sulla sua costituzionalità.
Dall’altro lato, l’associazione Pro Vita & Famiglia e sostenitori di destra applaudono la proposta, ritenendola un passo cruciale nella difesa della dignità delle donne e dell’integrità familiare. La posizione di questi gruppi è evidenziata dalla dichiarazione di Jacopo Coghe, che sottolinea come questo ddl rappresenti una vittoria culturale e politica per chi si oppone alla maternità surrogata.
Scontri in piazza e divergenze politiche segnano un clima di altissima tensione attorno a questo tema, che continua a dividere l’opinione pubblica e le forze politiche in Italia. Mentre il voto si avvicina, è probabile che il dibattito sul ddl Varchi si intensifichi, riflettendo le profonde differenze di visione riguardo alla maternità, ai diritti delle donne e alla comprensione della famiglia nel contesto contemporaneo.
Secondo Meloni, la gestazione per altri alimenta “un mercato transnazionale” e non è “un atto d’amore considerare i figli come merce in uno scaffale di supermercato, né è un gesto d’amore trasformare un legittimo desiderio di genitorialità in un diritto che si può ottenere con qualsiasi stratagemma”. In Italia “non esiste alcun bambino al quale non siano garantiti pieni diritti”, aggiunge la presidente del Consiglio, sempre contraria alla possibilità di adozione da parte di coppie omogenitoriali, e convinta che “assicurare pari opportunità a donne e uomini” non possa “annullare la specificità del legame tra madre e padre”.
Questi sono tra i passaggi più applauditi nei venticinque minuti di intervento al Tempio di Adriano, dove un videomessaggio di Sergio Mattarella ha dato inizio al convegno organizzato dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella. “La misura del futuro del Paese si basa sulla capacità di fornire risposte alle nuove generazioni”, ha rimarcato il presidente della Repubblica.
È fondamentale che le Istituzioni ne prendano atto, per realizzare politiche attive che facilitino alle giovani coppie la realizzazione del loro progetto di vita, superando le difficoltà materiali e di accesso ai servizi che rendono complessa la strada verso la genitorialità.