Cultura

Giarre, “svelato” il mistero di Cagliostro

Giuseppe Balsamo alias Conte di Cagliostro o viceversa, Conte di Cagliostro alias Giuseppe Balsamo, è uno dei più strani, controversi e misteriosi personaggi del Settecento. Oppure, forse sono due dei personaggi più controversi. Si, perché potrebbe anche trattarsi di due persone distinte e separati. Ne hanno parlato nei giorni scorsi a Giarre Santo Primavera, Tommaso De Chirico e Filippo Di Mauro.

Il ritrovamento di un manoscritto anonimo in latino della fine del settecento ha spinto Santo Primavera con l’ausilio dello storico Tommaso De Chirico, con cui da tempo cerca di fare luce sul mistero Balsamo-Cagliostro a scandagliare il processo della Santa Inquisizione a Cagliostro. L’Inquisizione romana parlava a Balsamo, ma faceva il processo a Cagliostro. Il documento inedito scoperto, fatto periziare e che durante il processo è circolato quasi come un dossier in ambienti ecclesiastici, ripercorre la vita avventurosa e colorita di Giuseppe Balsamo, che era servita a rappresentare al volgo la sua pericolosità delinquenziale, ma allo stesso tempo presta accurata attenzione ai motivi “politici” della condanna, insistendo nella descrizione del profilo empio, quindi ereticale e massonico di Cagliostro. L’intricata storia “fantastica” che ne viene fuori è quella di sempre che poi ha fatto letteratura su Giuseppe Balsamo definito Conte di Cagliostro, fino ai giorni nostri.
Nei meandri di fonti storiche inedite che arricchiscono ancora la copiosa bibliografia cagliostriana si cerca invece di svelare storicamente il vero Conte di Cagliostro, tramandato nei secoli solo per damnatio memoriae, per precisa volontà affidata alla mano di monsignore Barberi con il suo Compendio. L’informazione sul “caso Cagliostro” fu affare proprio dell’Inquisizione e rientrava in una sofisticata strategia accusatoria sia processuale che storica. Il poliedrico profilo del Conte era considerato una forza destabilizzante non solo per la Religione ma anche per lo stesso Governo Pontificio, perché, per i suoi legami con la Setta degli Illuminati, era ritenuto un pericolo non solo di politica interna ma perfino internazionale nell’Europa dei Lumi, incendiata dal giacobinismo.
Se Cagliostro non è l’avventuriero palermitano Giuseppe Balsamo, chi era allora? I due studiosi proponendo diverse fonti documentali ritengono che l’enigmatico personaggio avesse nobili origini portoghesi.
Cagliostro era figlio illegittimo del re Giovanni V di Braganza, nato da un adulterio con una dama di corte e affidato ad un grande di quel regno. Il maestro, non un Cavaliere di mondo, e nemmeno un gesuita, visto lo scontro in atto con la Compagnia di Gesù in Portogallo, siamo nel 1755. Forse un Religioso Domenicano, il misterioso Althotas che vestirà a Malta abiti religiosi, savio, attempato, ed austero che portò Cagliostro in incognito a Roma per completare la sua educazione nello storico Collegio Nazareno.

Articolato e complesso l’intervento di Filippo Di Mauro che ha chiarito alcuni fondamentali concetti sul rapporto tra scienza, anima e assoluto.

L’incontro era stato aperto dai saluti del sindaco di Giarre Leo Cantarella. Dopo gli interventi è andato in scena “I Misteri di Cagliostro”, spettacolo teatrale con Stefania Riva e Stefano Paiusco (anche autore del testo e regista).

Articoli correlati

Back to top button