Eccellenze

Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo: nel caso non lo sapeste… “Sapevatelo”!

Un’incredibile alchimia artistica è nata dall’incontro di Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo, due artisti che hanno unito le loro conoscenze e competenze per creare spettacoli teatrali, webserie, seminari universitari e molto altro. Nonostante la distanza fisica che li separa, utilizzano la tecnologia per lavorare simultaneamente su documenti condivisi, trasformando le loro idee in opere straordinarie. Durante il periodo della Covid-19, hanno affrontato il tema delle parole e dei suoni con il programma online “Il peso delle parole”, e hanno anche creato lo spettacolo teatrale “Lo spettacolo delle desuete” che ha ricevuto elogi critici e continua ad essere in tournée. Hanno esplorato la mitologia con il divertente testo teatrale “Come un pomo uccise Achille” e hanno creato il format di successo “Sapevatelo”, che svela curiosità storiche e origini di modi di dire in modo ironico e divertente. Inoltre, hanno sviluppato un progetto unico al mondo in cui Rizzo disegna dal vivo mentre Trebeschi racconta, creando un’atmosfera magica. Hanno utilizzato questa modalità per presentare romanzi di Trebeschi e per lo spettacolo “Sulla pelle del diavolo”, che approfondisce le basi storiche, sociali e religiose del depotenziamento del sacro femminino. Infine, hanno tenuto seminari universitari che combinano competenze storiche e musicali, esplorando il legame tra musica e storia. Questo eccezionale sodalizio artistico continua a sorprendere e affascinare il pubblico in tutta Italia.

Da un lato una scrittrice e ricercatrice in ambito letterario e storico, dall’altro un percussionista eclettico che dipinge da quando era bambino. Come siete riusciti a combinare le vostre personalità, inizialmente diverse, per creare un’armonia così potente che ha conquistato il plauso della critica e il favore del pubblico?

Giorgio: Ovviamente sono stato io a diventare la besciamella della situazione, visto che i nordici sulle questioni di combinazioni e personalità non lo sanno proprio fare. Sono nordici li devi educare.

Giada: La besciamella però, diciamolo, è cosa nostra, da nordici.

Giorgio: Accuminciau, con sta storia dei Bolognesi! ‘A besciamella, a muttadella, u ragù, i lasagni e tuttellini…

Giada: Per rispondere seriamente alla domanda Mistero è la prima risposta che mi viene in mente. In realtà, credo ci sia stato fin da subito non solo una grande sintonia ma un enorme rispetto delle conoscenze e delle capacità dell’altro che ci ha permesso di guardarci sempre da pari negli occhi lavorando senza difficoltà né sciocche gare di bravura.

Giorgio: si guardarci sempre nelle Palle DEGLI(°)(°)CCHI

Le difficoltà legate al periodo del Coronavirus non vi hanno fermato, anzi avete trasformato la quarantena casalinga in opportunità per creare nuovi spettacoli. Ricordiamo il programma online “Il peso delle parole” e “Lo spettacolo delle desuete” per il teatro. Che esperienze sono state per voi?

Giada: Una grande, enorme palestra! Durante il Covid ci siamo allenati talmente tanto alla creatività condivisa che ora riusciamo a scrivere testi e progetti con grande puntualità e concentrazione.

Giorgio: Una palestra all’ingrasso, però allo stesso tempo un’occasione per sperimentare quanto la distanza non sia un limite, perché alla base c’è la voglia di condivisione e la creatività non conosce distanze. Se come principio, metti sulla tavola (a proposito di mangiare) gli alimenti a disposizione per cucinare in due, la ricetta viene sempre nuova.

Considerato che nel periodo Covid non abbiamo fatto altro che mangiare, diciamo che abbiamo nutrito la parte creativa oltre che la panza

Giada: A proposito di cucina, la similitudine funziona parecchio anche perché abbiamo cucinato insieme persino in video mentre raccontavamo quale sia l’importanza del linguaggio. Io preparavo gli gnocchi in Germania, Giorgio il sugo a Catania eppure il piatto è riuscito benissimo.

Il vostro podcast “Sapevatelo” riscuote successo ed è in cima alle classifiche di ascolti. Un modo divertente e alternativo per fare cultura che attira tanta gente, ve lo aspettavate?

Giorgio: No, è stata una scommessa, un tentativo che ci ha fatto piacere realizzare. Il mondo del Podcast non è molto conosciuto, eppure molti sono gli utenti, forse i nostalgici della vecchia radio, quando ancora si ascoltava lo speaker parlare. Infatti, oltre a scoprire che siamo stati primi in classifica nella top ten Apple Podcast Italia, abbiamo uno share di 1300 ascolti settimanali.

Giada: Il Podcast nasce dopo l’esperienza della webserie che è andata benissimo ed è molto amata. Abbiamo cercato di mantenere la stessa ironia anche nel Podcast che infatti è seguito molto anche dai più giovani perché, a quanto pare, non c’è cosa migliore che imparare divertendosi.

Giorgio è un artista del sud, Giada un’autrice del nord Italia. Pensate che nell’Italia dell’era digitale, ci sia ancora molta differenza, fra nord e sud, in termini di accesso al pubblico e possibilità di emergere e riscuotere successo?

Giorgio: Ma figurati! Ovviamente i Terroni sono molto più simpatici dei nordici, da totò a Fiorello gli esempi sono innumerevoli. La differenza non c’entra, è proprio una questione di simpatia genetica, che accompagna quel senso di “disordine” tipica del sud che contrasta con l’ordine e le regole del Nord (infatti Giada è ‘na camurria che non ti dico.)

Giada: Giorgio sarà del Sud ma pure io. Il sud del Nord. Che poi, per essere precisi, non sono del nord, Bologna è Stato Pontificio.

Giorgio: Ecco lo vedi? Ancora con sta storia, non si rassegna al fatto che di sud ce n’è uno solo, da Napoli in su è nordissimo. L’Emilia non è proprio partenopea, in parte forse, ma solo perché ci siamo spostati per darvi una possibilità di simpatia. Poi co sto vizio di usare il maiale per tutto, assomigliate alla cultura suddista, dove se non si frigge qualcosa è illegale.

Giada: Il maiale si sa, sta bene su tutto.

Giorgio: Sì, strutto su tutto.

Giada: Comunque non credo la differenza sia tanto in termini di possibilità di emergere e riscuotere successo quanto piuttosto in una ancora troppo radicata mentalità fra molti settentrionali che si ritengono  in qualche modo superiori ai meridionali. Quest’idea ha piantato le radici con l’Unità d’Italia e resiste ancora oggi dopo più di 150 anni. Francamente lo trovo inaccettabile.

Giorgio: Lo dico sempre io, se Garibaldi avesse organizzato lo sbarco dal porto di Catania, sarebbe ancora a villa Varagghi a bere seltz limone e sale, piuttosto che unire lo stivale. Io fosse per me metterei la dogana dopo la Calabria Saudita. La cosa che mi diverte e stupisce ancora è lo sguardo e l’atteggiamento di alcuni (non tutti fortunatamente) nel partire prevenuti sentendo il mio accento, perché io lo forzo di proposito quando giriamo le desuete, per poi ricredersi quando ridono alle mie battute, che, nonostante nordici e quindi immuni all’umorismo, si scoprono con il sorriso. Nella mia mente immagino che dicano fra sé e sé (minchia ma che è sta contrazione in faccia? Ah sto ridendo!)

Quanti progetti ci sono in cantiere, firmati dal sodalizio artistico Rizzo Trebeschi? Ci volete anticipare qualcosa?

Giada: Progetti aperti ce ne sono tanti, spettacoli, corsi, nuovi Podcast e seminari ma anche molte nuove idee compresa una che racconterà ampiamente proprio da dove nasca il contrasto tra Nord e Sud a partire dal Risorgimento. Sai com’è, io resto sempre una storica di professione.

Giorgio: A’ storica co bullinu! Ma un’altra anticipazione che voglio darti è quella di aver finito proprio in questi giorni le illustrazioni di un libro molto intenso, in cui Giada mi ha coinvolto. Come sai disegno (come te del resto) e grazie anche all’incontro con Giada ho avuto la possibilità di spolverare questa passione che era sopita da tempo.

Giada: Un libro ad alto contenuto erotico, un thriller che porta a riflettere su crimini come quello del porn revenge, una storia vera che ci auguriamo possa aiutare molti a capire che non solo  l’erotismo è profondamente umano e, fra adulti consenzienti, non ha niente di cui vergognarsi ma, soprattutto che chi viene ricattato è la vittima e deve reagire.

Giorgio: Erodisiaco (questo il titolo) è un libro che dovrebbero leggere le donne e che poi dovrebbero regalare agli uomini. Abbiamo molto da imparare noi maschietti circa l’universo femminile, dove una donna possa essere libera di vivere la propria sessualità e il proprio piacere liberamente, senza vergognarsi o limitare l’esperienza per paura di essere giudicata dallo sguardo miope di uomini. Consiglio agli uomini di farsi un bell’aggiornamento e “smedievalizzarsi”, sono un po’ stanco di questo stupido atteggiamento maschilista e delle battute da bar.

Giada: Certo che con le tue illustrazioni le battute da bar cominceranno dalla copertina! Ha fatto disegni a matita e carboncino che vivono, estremamente sensuali e mai volgari. Accidenti, gli ho fatto un complimento. Ma era inevitabile questa volta.

Grazie per la vostra simpatia, vi auguriamo il meglio! Prima di lasciarci, volete salutare il pubblico in maniera “Desueta”?

Giorgio: Certamente, anche perché se a questa intervista avessi lasciato parlare solo Giada sarebbe stato un disastro, invece io ho fatto il lavoro di unire le cose in modo simpatico e comprensibile ai più.

Giada: Sì, proprio. Per fortuna l’intervista era doppia altrimenti ne sarebbe uscito solo un accrocco.

Giorgio: E dove sarebbe andato? E poi mica è santu Rocco oggi, lo vedi che dici sempre cose che non hanno senso ?

Giada: Un accrocco, Giorgio! La parola desueta di oggi, che significa un’accozzaglia di cose eterogenee e mischiate.

Giorgio: Ma che imbracchi quelle sono le impepate di cozze: una bella accozzaglia mangiata davanti al mare… oh il mare questo sconosciuto per molti.

Giada: Lascia stare le cozze! Accrocco, la parola desueta di oggi.

Giorgio: Sempre la solita che confonde le cose, se di pesce non ne sai, pensa a fare lo strutto, va…

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