Gangemi alla corte dell’Academy of Motion Picture Art and Sciences
Dopo la selezione ufficiale alla 14ª edizione dell’”Ortigia Film Festival” e la vittoria come “Miglior Documentario” all’8ª edizione del “Montelupo Fiorentino International Independent Film Festival”, il poetico e toccante documentario dal titolo “Ti racconto tuo padre” del pluripremiato regista Daniele Gangemi, che affronta con sguardo attento e delicato la problematica dell’autismo grave attraverso gli occhi, l’anima ed il cuore di un padre, inizia il suo percorso internazionale partendo dalla Polonia e dall’India, dove l’opera sarà addirittura oggetto di attenzione da parte della prestigiosissima Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS).
L’intenso e struggente documentario di Gangemi, dal già suggestivo titolo “Ti racconto tuo padre”, sulla vita di Fabrizio Bracconeri raccontata dallo stesso padre al figlio gravemente autistico Emanuele, con il suono firmato per l’occasione da Carmelo Sfogliano, le musiche originali composte ad hoc da Salvo Bruno Dub, e Claudio Bucci come produttore per Toed Film, è stato selezionato infatti ufficialmente in concorso per la 19ª edizione dell’”European Film Festival Integration You and Me” di Koszalin e per l’11ª edizione del “Bengaluru International Short Film Festival”, diretto da Anand Varadaraj, il più grande film festival indiano di cortometraggi e l’unico valido per la qualificazione ufficiale agli Oscar ® americani in India, che si terrà come ogni anno a Bengalore dal’4 al 14 agosto.
Tra le importanti tematiche affrontate dall’opera di Daniele Gangemi, incastonate con estrema cura nel racconto intenso, coinvolgente ed a tratti anche autoironico della vita di Bracconeri e del suo confronto con il figlio e con la grave malattia, oltre ad argomenti sempre delicati come l’autismo e la disabilità in generale, spicca e fa riflettere quello del l’irrisolto “Dopo di noi”.
“Ti racconto tuo padre” ruota non a caso attorno ad una vera “gloria” della tv italiana degli anni ’80, l’attore Fabrizio Bracconeri noto al grande pubblico per avere interpretato il mitico Bruno Sacchi nel telefilm cult degli anni ’80 “I ragazzi della 3ª C” e non solo, che durante un viaggio in mare tra le onde del Mediterraneo e le curve della memoria, prova a raccontarsi a cuore aperto al figlio Emanuele, gravemente autistico, sperando che un giorno anche lui possa capire le sue parole, la sua storia, le sue scelte, le sue speranze ed i suoi sogni.