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Francesco Tanasi (Codacons): “Non sprecare acqua potabile per piscine e giardini”

Contro la crisi idrica che nell’isola sta interessando molti comuni scende in campo Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons, lanciando oggi un appello ai cittadini e chiedendo loro di non sprecare acqua potabile per riempire piscine private o irrigare i giardini.
Tanasi ricorda che nelle settimane scorse il Codacons attraverso i propri vertici regionali, avvocati Giovanni Petrone e Bruno Messina, ha diffidato i 390 sindaci siciliani affinché emettessero ordinanze urgenti per vietare l’uso dell’acqua potabile per riempire piscine e irrigare giardini.
“Il mio appello di oggi e la diffida – spiega Tanasi – sono frutto della preoccupante carenza idrica che sta colpendo l’Isola: riteniamo che la situazione richieda interventi tempestivi e decisi per salvaguardare una risorsa vitale sempre più scarsa. D’altra parte la Sicilia sta affrontando una crisi idrica senza precedenti, poichè la scarsità di piogge, unitamente all’aumento delle temperature e alla gestione inefficiente delle risorse idriche, quest’anno ha aggravato la situazione in regione. Le riserve d’acqua, ricorda Tanasi, sono ai minimi storici, e molti Comuni dell’Isola, già ad inizio estate, devono fare i conti con razionamenti e interruzioni delle forniture. In questo contesto, l’uso improprio dell’acqua potabile diventa un problema che va affrontato con misure straordinarie. Irrigare i giardini con acqua potabile rappresenta tra l’altro un vero e proprio salasso economico costando molto ogni mese rispetto all’acqua non potabile e buona per l’irrigazione, un lusso insostenibile in una situazione di emergenza idrica, e tali pratiche contribuiscono significativamente allo spreco di acqua che dovrebbe essere destinata al consumo umano e a scopi igienico-sanitari. Il mio appello vuole contribuire – continua Tanasi – a preservare le riserve idriche, garantendo una maggiore disponibilità per tutti i cittadini, sensibilizzando i siciliani sull’importanza della conservazione dell’acqua e sull’urgenza di adottare comportamenti più responsabili”.

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