Formazione nuovi diplomatici: protocollo tra Astrea e consolato Azerbaigian
Un’accademia diplomatica aperta anche agli studenti provenienti da altri Paesi, spesso costretti a cercare formazione nelle Università del Nord, è tra i progetti in cantiere con la firma della convenzione.
L’importanza della formazione continua nell’arco di tutta la vita, nel solco della Convenzione di Lisbona del 1980, che propone il modello del lifelong learning, è alla base degli insegnamenti di Fondazione Astrea che nella sede di Catania, in via Spadaccini 16, ha stretto un’importante alleanza.
È stato siglato infatti il protocollo d’intesa con il Consolato Onorario della Repubblica dell’Azerbaigian nel capoluogo etneo, sottoscritto dal presidente della Fondazione, Manlio Caruso e dal console onorario, Domenico Coco.
La Fondazione – che promuove la preparazione dei giovani ai concorsi di accesso nelle Forze armate e nelle Professioni legali – attraverso la sinergia tra il Dipartimento Relazioni Internazionali, Studi diplomatici e Consolari e il Dipartimento di Alta formazione Linguistica, formerà i giovani diplomatici del domani.
“Alla luce anche di quello che sta accadendo nel mondo – ha spiegato il presidente Caruso – è fondamentale offrire ai giovani una adeguata formazione che permetta loro innanzitutto di comprendere il presente. Con il console Coco c’è l’intenzione di creare in Calabria e Sicilia, considerate a torto terre di rassegnazione e disillusione, un’offerta formativa variegata per una nuova generazione di diplomatici, che venga proprio da queste due regioni. Grande attenzione sarà data allo studio della storia una riflessione sulla riflessione che, attraverso la comprensione di ciò che è stato, permette di capire ciò che è e ciò che dovrà essere”.
“L’Azerbaigian – ha ricordato il console Coco – ha sempre prediletto la scelta dei giovani di venire a formarsi in Italia. Ci sono circa 2.500 studenti che “navigano” nel nostro Paese, dirigendosi soprattutto nelle Università del Nord. Attraverso questa convenzione si potrà iniziare un percorso formativo anche da Roma in giù, offrendo attività magari non specifiche degli studi universitari ma specifiche per una formazione mirata a certi obiettivi. Per far questo sarà sicuramente utile avere il supporto della formazione azerbaigiana che detiene una grande Università e quindi sfruttare il loro know how”.