Fisco, pace fiscale nel 2021 secondo il viceministro Laura Castelli
Va affermandosi sempre più la tendenza a cancellare i crediti, ormai inesigibili per l’Erario da defunti o falliti che affollano il “magazzino” della ex Equitalia. La notizia farebbe felici, e non poco, i contribuenti italiani. Lo ha proposto Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) che concorda sul punto. E si riflette sull’idea di un Decreto Legge per l’eliminazione dell’enorme catasta di cartelle e per l’attuazione di una rottamazione quater con saldo e stralcio di quelle con data dal 2016 al 2019.
Ne sa molto Laura Castelli, viceministro dell’Economia, che delinea i confini della nuova “pace fiscale” per l’anno 2021 con tempi di pagamento amplificati e cartelle esattoriali alleggerite per i soggetti fragili, maggiormente colpiti dai terribili effetti economici scaturiti dalla crisi pandemica. «Abbiamo una mole di cartelle già emesse che vengono pagate da molti anni e che non si riscuoteranno mai perché appartengono a persone decedute, ad aziende fallite». Ha spiegato il viceministro.
«È iniziato il 2021. Una sfida importante sarà la gestione del fisco, e della mole di cartelle e altri atti. Tre sono gli aspetti su cui si deve intervenire subito. Pulire il “magazzino”, pre 2015, dai ruoli inesigibili, costa troppo e non porta a nulla. Riguarda in gran parte soggetti falliti, deceduti, imprese cessate, da cui lo Stato non può più riscuotere. Gestire gli anni dal 2016 al 2019, con una “rottamazione quater”, un saldo e stralcio, per dare respiro a quei contribuenti, che si trovano in difficoltà, ed hanno posizioni aperte con il fisco, dovute a morosità incolpevoli». Ha proseguito la Castelli.
«E poi trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020 e in anni precedenti. Sono cartelle che vanno gestite con un metodo straordinario, pensando che il Covid è stato, ed è, un evento straordinario e devastante. Una parte per i più fragili, ad esempio, andrà rimandata, e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno “sconto” su sanzioni e interessi. Tutto questo, ovviamente, tenendo presente la difficoltà del contribuente a muoversi per rispettare il divieto di assembramenti e andare fisicamente a ritirare raccomandate, e fare code agli sportelli che aprono con orari ridotti».
«È una questione che non si può mettere sotto il tappeto, – tuona il viceministro – prova affrontata subito. Portando avanti il piano che abbiamo come Governo. Facciamo presto, sediamoci e definiamolo negli ultimi dettagli. Noi, come MoVimento 5 Stelle, siamo pronti». Conclude così discorso e argomentazioni.