Fernanda Paternò Castello, pittrice e raffinata donna di cultura
Intervista a Fernanda Paternò Castello di Carcaci, pittrice e raffinata donna di cultura
Fernanda, qual è il tuo miglior pregio?
L’ottimismo.
E il tuo miglior difetto?
Parlare come penso.
Qual è il dipinto che più ti piace?
Dovrei dare troppe risposte e mi limito a darne sei generiche: l’essenzialità nei disegni degli antichi maestri, le incisioni del Dürer per la precisione e la raffinatezza, l’opera del Caravaggio con il sublime contrasto delle luci e delle ombre, le figure di Egon Schiele e la loro forza estrema, la plasticità nei ritratti di Lucian Freud, l’inventiva e la purezza nei tagli di Fontana.
Da dove nasce la tua passione e la tua conseguente ispirazione per la pittura?
All’età di 5 anni ammiravo i disegni della mia maestra. Mi piacevano i libri d’arte, una collezione di stampe e le antichità intorno a me.
Quali emozioni pensi di trasferire al tuo pubblico? E come speri di influenzarlo?
Rappresentando ciò che amo con le tecniche che prediligo: il disegno e l’acquarello.
Si dice che “l’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”, che ci dici al riguardo?
Quando non dipingo non ci sono, vivo solo in parte.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Per questa vita o per la prossima? Devo programmarmi, il tempo non mi basta mai. Per questa vita: seguire ancora i miei figli e occuparmi dei loro figli, se arriveranno. Studiare, viaggiare per conoscere il mondo e la gente, imparare a discernere i buoni dai cattivi, tenere lontano gli invidiosi e gli ingrati, continuare a dipingere, amare, scrivere, e, poi, recitare, fare una buona amministrazione, curare le piante, i miei animali…
Per la prossima vita: rifare tutto quello che ho fatto nella vita precedente, ma senza perdere tempo, con più coscienza e facendo tesoro dell’esperienza, in più, imparare altre lingue e a suonare uno strumento.