Emma Dante al Piccolo Teatro della Città
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In scena al Piccolo lo spettacolo: “Il tango delle capinere” di Emma Dante Sud Costa Occidentale. Con: Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri. Produzione: Compagnia Sud Costa Occidentale.
Ne La trilogia degli occhiali (metafora della difficoltà di vedere il reale) Emma Dante riunisce tre pièce, apparentemente autonome, sui temi della povertà, della malattia e della vecchiaia: Acquasanta (le memorie un marinaio/mendicante sulla sua nave immaginaria), Il castello della Zisa (la storia del giovane down Nicola, che sogna di dover difendere il castello), e Ballarini, lo spettacolo – con il titolo de Il Tango delle capinere – in scena al Piccolo Teatro della Città, tratto infatti da uno studio proprio su Ballarini.
Drammaturgia e regia sono di Emma Dante, nata a Palermo, e nota ormai da tempo per il suo modo di trattare i temi della famiglia e dell’emarginazione, tra denuncia, realismo, allegria e un pizzico di follia.
L’interpretazione è affidata a due storici attori e registi palermitani della Compagnia Sud Costa Occidentale, Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri.
Nell’intervista concessa al nostro giornale i due protagonisti, che lavorano insieme da più di 25 anni e al momento sono impegnati in una tournée che da Siracusa li ha portati a Catania, in poche parole ci hanno trasmesso il senso della pièce.
Attraverso un empatico passaggio dal corpo alla parola, spiegano, insieme alla colonna sonora si crea la vera drammaturgia di questo lavoro che porta in scena piccoli tasselli della vita umana. Un mosaico quasi banale ma che esprime amore, malinconia, affetti. La vita è un giro di giostra, concludono, alla fine della quale si chiude il cerchio; solo i ricordi possono alleviare la solitudine di chi sopravvive.
In questa commedia due anziani coniugi, piuttosto malmessi, festeggiano un’ultima notte di capodanno.
Dopo aver tirato fuori da due bauli semplici oggetti che testimoniano però pezzi della loro vita insieme (velo da sposa, giacca da cerimonia, carillon, spumante) cominciano a danzare su musiche e canzoni che partono dai giorni nostri con la voce di Jovanotti e arrivano agli anni Venti con quella di Vittorio De Sica. Si abbracciano, si toccano, si emozionano, si eccitano, scambiandosi sguardi innamorati e tenerezze fra balli stentati, malanni e medicine.
Inforcati gli occhiali iniziano un percorso a ritroso nel tempo, dando vita, con straordinaria energia, a una sorta di “biografia in ballo”. Rivivono così, vorticosamente, tappe importanti, tasselli significativi della loro vita di coppia: primi appuntamenti, matrimonio, nascite dei figli, anniversari di nozze… fino a un nostalgico Tango delle capinere. Occupano tutta la scena in un continuo confuso cambio di abiti, ridando spessore a un passato mai dimenticato nonostante la ferocia del tempo che fugge, divertendosi e divertendo.
Poi lo spettacolo si ferma tornando, come un uroboro, all’atmosfera soffusa dell’inizio.
L’anziana donna resta sola con la sua malinconia: non è dato uscire dalla scena della vita insieme.
Una sorta di diario umano questo lavoro, poetico e coinvolgente, tenero e paradossale che lascia un sapore dolce/amaro nello spettatore, una tristezza malinconica mista di condivisione e nostalgia, ma invita anche un ad assaporare la vita con leggerezza e allegria, ma imparando a conservare il prezioso conforto dei ricordi.
Foto e video di Lorenzo Davide Sgroi