L'Opinione

E’ possibile un’etica per evitare una nuova Guerra mondiale? 

La situazione economica e sociale determinatasi alla fine della Prima Guerra Mondiale spinse Rudolf Steiner per attuare le proprie idee sull’educazione. Il 7 settembre 1919, avviò a Stoccarda la prima Libera Scuola Waldorf per per 256 bambini provenienti soprattutto dalle famiglie degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria.

Il tema centrale del pensiero di Steiner è la percezione interiore del mondo spirituale e la spiritualizzazione di ogni campo dell’attività umana. In altri termini, la coscienza può avere accesso all’essenza dell’universo attraverso la meditazione che gli permette di penetrare un mondo invisibile oltre il mondo visibile. L’essere umano acquista la conoscenza dei mondi superiori quando raggiunge una terza condizione mentale, oltre alle condizioni di sonno e di veglia.

Il passaggio alla sfera pedagogica è molto breve. La pedagogia Waldorf mira a risvegliare l’allievo facendogli superare la forma concettuale paralizzata del pensare quotidiano. Passando vari livelli di pensiero, l’individuo raggiunge l’intuizione. Questa purificazione della coscienza porta ad un momento in cui il soggetto avverte una fusione con l’universo intero, una consapevolezza dell’Unità del mondo. Secondo Steiner, il mondo sovrasensibile è retto da processi di reincarnazione e dal karma e stabilisce una corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo.

Come l’universo è un organismo vivo caratterizzato dall’interazione di numerose forze spirituali, allo stesso modo il sistema sociale può essere concepito come un grande organismo in cui le forze intellettuali, l’amministrazione politica e il sistema economico sono in perfetta e armoniosa interazione tra loro. Il trinomio libertà-uguaglianza-fratellanza è applicato rispettivamente al mondo intellettuale, al sistema politico e alla struttura economica.

Partendo dalla corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo, Steiner vuole che il sistema sociale e il sistema educativo siano una proiezione della struttura dell’anima umana.

La pedagogia steineriana prevede tre cicli di sette anni ciascuno in cui l’allievo procede per tappe alla conoscenza di se stesso e del mondo sovrasensibile. Ogni passaggio da un ciclo all’altro è quasi un vero e proprio processo di reincarnazione.

L’educazione prende la forma di crescita e di metamorfosi, l’educatore è un giardiniere ed una persona che ne modella altre. Dalla fede nella reincarnazione proviene l’immagine di una educazione come sussidio all’incarnazione e al risveglio spirituale l’educatore diventa un sacerdote ed una guida delle anime della gente, un creatore di armonia, un maestro dell’arte della guarigione.

Il concetto di Rudolf Steiner di educazione non ha né un fondamento etico-filosofico (come nel caso di Kant e Herbart), né una dimensione socio-culturale (come in Durkheim e Dewey), e nemmeno una origine psicologica empirica (come in Claparède e Montessori). La sua origine sta direttamente nella impostazione metafisica dell’Antroposofia, che si pone come forma estesa di conoscenza scientifica che conduce dallo spirituale che è nell’uomo stesso alla dimensione spirituale dell’universo—come una forma di misticismo razionalizzato. Alla normale conoscenza scientifica del mondo fisico aggiunge la conoscenza di un altro mondo spirituale che è dapprima invisibile e giace al di sopra dei sensi.

L’approfondimento della Pedagogia Waldorf stimola importanti riflessioni visto il successo di tale metodo pedagogico in tutto il mondo. Si tratta di una pedagogia estremamente complessa ed articolata che mira ad educare individui con una spiritualità estremamente ricca ed aperta.

In questa sede non desidero fare un’esposizione della pedagogia steineriana e nemmeno esaltarla più di tanto. Mi preme spingere la riflessione in una direzione diversa. Steiner ha applicato le sue idee pedagogiche dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Il problema attuale, invece, è applicare una nuova pedagogia mentre sono in corso vari conflitti che possono portare ad una Nuova Guerra Mondiale.

È necessaria un’etica di somma urgenza a livello globale e al tempo stesso una pedagogia lineare in grado di risvegliare in breve tempo le coscienze in modo da evitare l’uso indiscriminato della violenza e l’inasprimento dei rapporti sociali, economici e politici.

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