Dutoit, Douglas e l’Orchestra del Conservatorio incantano il Bellini
Scritto nel 1901 il Concerto n.2 di Rachmaninov è una delle composizioni più ispirate del secolo scorso, essendo capace di mettere in totale accordo melomani e neofiti (al punto tale che parte della melodia del secondo movimento è stata utilizzata come parte di un famosissimo brano di musica leggera, All by myself) grazie a una fascinazione senza tempo. Senza tempo è apparsa anche la maestria con cui Charles Dutoit (87 anni il prossimo 7 ottobre) ha diretto sulle note del compositore russo i membri dell’Orchestra del Conservatorio V. Bellini di Catania e il celebre pianista Barry Douglas durante il concerto di apertura della 48° Stagione dell’Associazione Musicale Etnea che si è svolto nel Teatro Massimo Bellini. Grande presenza di pubblico.
Durante la serata, l’esperienza di Charles Dutoit non solo ha permesso alla giovane orchestra di tirare fuori una performance di alto livello, ma ha anche lasciato una traccia indelebile nelle carriere dei singoli musicisti, testimoniata dai sorrisi nei loro volti durante l’esecuzione. Il solista, Barry Douglas, dal canto suo, è stato portatore di un virtuosismo mai fine a sé stesso, ma sempre al servizio del brano. Indubbio protagonista della prima parte del concerto, il pianista nord irlandese ha anche dedicato al pubblico catanese un prezioso bis, ossia il delicato brano Ottobre: canto d’autunno, da Le Stagioni op 37a, che Pëtr Il’ič Čajkovskij scrisse nel 1876, su richiesta dell’editore Nikolaj Matveevič Bernard per la rivista musicale Nuvellist di San Pietroburgo e che fu introdotto dalle parole di Aleksej Tolstoj: «Si è spogliato il nostro triste giardino. E foglie ingiallite volano nel vento». Un mood che la composizione in re minore, un andante doloroso e molto cantabile, ha evocato e che la platea del Bellini ha recepito con grande emozione.
Nella seconda parte della serata, l’orchestra si è poi cimentata nell’affascinante Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di Antonìn Dvorak. Risalente alla fine dell’Ottocento e scritta durante il soggiorno del compositore ceco nel “Nuovo Mondo”, la Sinfonia è il risultato degli studi che il compositore fece sui canti degli schiavi afro-americani e alle tradizioni degli indiani d’America. Tradizioni e canti dai quali tuttavia Dvorak non ha estrapolato tout court delle cellule tematiche da collocare nella sua partitura, preferendovi una intepretazione personale e mediata secondo la propria formazione boemo-europea. Il risultato è tanto affascinante quanto complesso e ha sorpreso vedere che il maestro Dutoit (del quale la platea ha meglio potuto apprezzare i gesti in questa seconda parte del concerto, priva di pianoforte) abbia diretto l’intera serata a memoria e senza partitura. E se in astratto è vero che il senso della direzione vada oltre le note da far eseguire all’orchestra, nel caso di Dutoit ciò è autoevidente, grazie a una interpretazione dinamica e brillante del capolavoro di Dvorak.
«Il concerto di questa sera – ha commentato il presidente dell’Associazione Musicale Etnea, Biagio Guerrera – è un sogno che si realizza grazie agli sforzi congiunti con il Conservatorio. Ospitare personalità del calibro di Dutoit e Douglas, per il 1644° organizzato dall’AME per celebrare al meglio i suoi primi 50 anni di storia, è un grande privilegio e ci riempie di gioia e di emozione constatare come la risposta del pubblico catanese sia stata così entusiasta da riempire la sala di questo splendido Teatro. A quest’ultimo e, in particolare, al sovrintendente Giovanni Cultrera, va il nostro ringraziamento per il continuo supporto e per avere ospitato per il terzo anno di fila il concerto di apertura della nostra stagione. La serata di oggi, inoltre, non sarebbe stata possibile senza il supporto dei nostri sponsor: Cappellani Music Megastore, De Musica Onlus, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Grand Hotel Baia Verde e Yamaha».
Il prossimo appuntamento con la 48a Stagione concertistica dell’AME sarà domenica 29 ottobre alle 19 presso il Teatro Sangiorgi con il concerto di Richard Galliano nel quale il fisarmonicista proporrà “Passion Galliano”, recital che raccoglie, oltre alle sue composizioni originali, brani firmati da Debussy, Satie, Chopin, Granados, Legrand e Piazzolla.