Dopo il successo a Segesta, “Van Gogh” approda a Catania
Approda il 2 e 3 settembre a Giardini Naxos e Catania, “Vincent van Gogh. La discesa infinita”, drammaturgia scritta e diretta da Paola Veneto, che in prima nazionale ha debuttato nei giorni scorsi al Teatro Antico di Segesta accolta dagli applausi intensi e commossi del pubblico, in standing ovation al termine dello spettacolo.
Ispirato all’avvincente e commovente biografia che lo scrittore Giordano Bruno Guerri ha dedicato al geniale pittore olandese, lo spettacolo è atteso adesso a Giardini Naxos il 2 settembre (Teatro della Nike del Parco Archeologico Naxos Taormina, ore 21.30) e a Catania il 3 settembre (Palazzo della Cultura, fra gli eventi del Comune di Catania, ore 20.30). Di scena la “lucida angoscia e la dannata ragione” di uno degli artisti più amati di tutti i tempi con una performance che ne rievoca l’universo interiore visivo con le scenografie d’autore realizzate dall’artista Paola Lo Sciuto.
Un racconto potente e a tratti visionario quello della Veneto che per questa drammaturgia incrocia le lettere originali fra Vincent e il fratello Theo a incursioni filosofico-letterarie attraverso le parole di Sartre e Artaud, intellettuali posseduti dalla forza insieme creatrice e corrosiva di Vincent: una forza che vuole arrivare “al cuore della gente, al cuore delle cose”. “Un dibattito drammatico – spiega Lorenzo Zichichi, editore e produttore dello spettacolo – al ritmo di una tragedia greca contemporanea, in cui la convinzione di Vincent che la pittura avrebbe vinto su tutti giustifica ogni sua azione”.
Nel ruolo del protagonista è Antonio Gargiulo, attore dalla stupefacente somiglianza con il maestro olandese, personaggio al quale dedica da anni studi e approfondimenti a cominciare dalle lettere al fratello, un “meraviglioso diario di bordo del personaggio – spiega – che mi ha consentito di avere un quadro più completo di van Gogh, sempre molto lucido anche quando scriveva dei suoi momenti di crisi”. E poi Marco Paparella (il fratello Theo, Sartre e Gauguin); Paola Tarantino (nei ruoli femminili della sorella Elisabeth, di Madamoiselle Ravoux e della prostituta Sien). Edoardo Barbone è invece Antonin Artaud, lo scrittore francese autore del saggio su van Gogh in cui introduce la definizione dell’artista come di un “suicidato della società” e che, insieme agli altri intellettuali in scena, ragiona sulla presunta follia dell’artista e su quel sentimento di alienazione che lo accompagna durante tutta la sua esistenza, geniale e disperata. Riccardo Avati è lo studente di Storia dell’Arte, altro personaggio introdotto nella nuova produzione di “La discesa infinita”. Le musiche, originali, sono sempre di Giacomo Del Colle Lauri Volpi che le esegue dal vivo al pianoforte, settimo “attore” sulla scena.
Nel ruolo di se stesso è lo scrittore Giordano Bruno Guerri il cui libro “Follia? La via di Vincent van Gogh” (Bompiani, 2011) ha ispirato la pièce teatrale: un percorso ricco di ricordi e suggestioni che giungono dai protagonisti della vita dell’artista (1853 – 1890). “Voci narranti – spiega la regista Paola Veneto – che affiancano lo scrittore nelle vesti di se stesso ma anche in qualche modo di “confessore” di Vincent, quasi gli mettesse una mano sulla spalla mentre urla a gran voce la convinzione che van Gogh non era pazzo, soprattutto non era un suicida qualsiasi, ma un vero e proprio ‘suicidato della società’. Una società ottusa e cieca dinanzi al suo genio e alla sua disperazione. In questo lavoro voglio raccontare quindi la sua lucida angoscia, la sua dannata ragione”.
Dal sud della Francia alla Sicilia, infine, è la natura il fil rouge visivo della narrazione. Ecco ulivi contorti, distese di campi di grano, cieli turchini e il giallo iconico dei girasoli. Le scene di Paola Lo Sciuto – artista e scenografa – è un’immensa tela di otto metri per tre che attinge con misura e prudenza alla tavolozza cromatica e stilistica dell’olandese. “Non puoi rifare van Gogh – spiega Lo Sciuto – il suo mondo visivo è assai iconico, sfruttatissimo. Allora ho puntato sulle suggestioni e, incredibilmente, ho trovato pezzi di Sicilia. Nel rivedere tutti i suoi disegni nati nel sud della Francia, ho ritrovato delle analogie, delle corrispondenze con certi paesaggi mediterranei dalla luce drammatica così frequenti nell’isola: assolati, violenti e vibranti come lui”.
“Vincent van Gogh. La discesa infinita” è una produzione de “Il Cigno GG Edizioni” e “La Colomba di Erice”. “E’ il pittore – spiega Lorenzo Zichichi – che dipinse circa mille quadri e in vita non ne vendette nemmeno uno, ma non perse mai la convinzione di avere qualcosa di fondamentale da trasmettere al mondo. Paola Veneto trasforma il racconto di Guerri in uno spettacolo dove si può finalmente comprendere se fu follia o lungimirante genialità, se è destino dei grandi artisti essere degli incompresi o se il contesto particolare della vita di van Gogh, fra Olanda, Parigi e Provenza fece da perno alla creatività di uno dei più straordinari pittori di tutti i tempi. Il debutto in Sicilia è un voluto omaggio a una terra di grande creatività e di infelici contrapposizioni”. L’immagine della locandina è opera dell’illustratore Thomas Liera. I biglietti per le tre sedi dello spettacolo si possono acquistare online rispettivamente per Segesta sui siti di CoopCulture e Viva Ticket; per Giardini Naxos su Aditus Culture; per Catania su BoxOfficeCT.
Fotografia di Francesco Panascì