Dolfin sbarca in Nord America
Snack alla frutta “made in Sicily” per i bambini di Canada e Nord America grazie alla partnership che Dolfin ha siglato con Deebee’s, innovativa azienda canadese che ha scelto proprio la storica industria dolciaria di Riposto, in provincia di Catania, per una linea produttiva altamente innovativa di merende alla frutta bio e sostenibili. L’accordo, che prevede la produzione di snack al 100% di frutta, biologici, senza zucchero, naturali e kosher, avrà positive ricadute occupazionali, in azienda e nell’indotto diretto, favorite dalla misura Decontribuzione Sud, che riduce del 30% i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati.
A darne notizia è Santi Finocchiaro, presidente di Dolfin, azienda che dal 1914 produce dolciumi per le ricorrenze, come le calze della Befana e le uova di Pasqua, e da 28 anni è leader del mercato italiano ed estero con i famosi Polaretti. Finocchiaro, che è anche vice presidente di Confindustria Catania con delega alle politiche per il Sud, insieme a molti altri imprenditori del Mezzogiorno ha sottolineato come proprio la misura Decontribuzione Sud, introdotta dal Decreto Agosto, abbia costituito “un argine efficace al collasso occupazionale in Sicilia” post pandemico. Tanto che da più parti si auspica un proseguimento di queste agevolazioni – un modello semplificato, con applicazione automatica, senza domande e tortuosi iter burocratici – facendole diventare strutturali, per supportare le imprese del Sud a far fronte alla ripresa dopo la crisi legata al covid.
“Nonostante sia stato un anno difficile – commenta Santi Finocchiaro – Dolfin guarda al 2021 con grande ottimismo. Nei mesi scorsi abbiamo siglato questo accordo con la canadese Deebee’s, per la quale Dolfin sta già producendo circa 100 milioni di snack al 100% a base di frutta dalla formula innovativa e sottoposta a decine di verifiche: la loro filosofia aziendale è infatti “healthy, well being and organic”, ossia sano, salutare e biologico. Una grossa commessa che ci inorgoglisce per essere stati scelti da Dionne Baker (fondatrice di Deebee’s e “Imprenditrice dell’anno” nel 2019) per l’alto contributo tecnologico e il supporto dei nostri laboratori, specializzati in Ricerca e Sviluppo e in continuo contatto con gli esperti del CNR. Una bella sfida per Dolfin che comporta il potenziamento dell’organico, con il conseguente carico del costo del lavoro, proprio in un anno che ha penalizzato moltissimo anche noi come comparto delle festività. Per questo come imprenditori apprezziamo molto il negoziato portato avanti a Bruxellese dal Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, per rendere questa misura strutturale dopo il 30 giugno indipendente dal temporary framework. Una richiesta che nei giorni scorsi abbiamo fatto esplicitamente al ministro durante una videoconferenza organizzata da Confindustria Catania con gli imprenditori siciliani”.
Età media 35 anni, 40% donne e con specifiche competenze in campo alimentare: la nuova forza lavoro di Dolfin, che vigila e completa il ciclo di produzione affidato a decine di macchinari hi-tech, è in questi giorni in febbrile attività. Il Natale è infatti uno dei periodi clou dell’anno con il picco di consegne di calze della Befana, mercato che vede Dolfin al secondo posto in Italia (Dati IRI 2020) e che quest’anno, tra l’altro, propone le licenze Mattel e Marvel con gli evergreen Barbie e Spiderman e il coniglietto Bing per i più piccoli; mentre un’altra linea di produzione è dedicata agli snack di frutta per Deebee’s che saranno distribuiti nelle principali catene della GDO d’oltreoceano: Walmart, Kroger, Costco, Loblaws e Wholefood. “Negli anni Dolfin ha investito moltissimo nella tecnologia – commenta Santi Finocchiaro – dotandosi di circa 30 robot di ultima generazione dotati di sistemi intelligenti per il controllo di gestione (IoT). Sono presenti in tutte le linee di produzione e garantiscono prodotti di altissima qualità e maggiore competitività sul mercato. Ma non basta: abbiamo sempre e comunque bisogno della figura umana a controllare i processi. Sbaglia chi pensa che la tecnologia abbia ridotto il numero di addetti in fabbrica: semmai ne ha elevato il livello di istruzione e avvia il ciclo virtuoso della formazione e dell’aggiornamento professionale con tutor e tecnici sia italiani che stranieri. Per questo sosteniamo la proroga di Decontribuzione Sud, la “madre di tutte le misure”, per dare ai giovani del meridione una concreta possibilità di occupazione e al Paese una imperdibile opportunità di crescita e sviluppo delle aree storicamente più fragili”.