Deposito nucleare nazionale: 4 le aree in Sicilia
Sono quattro le aree, in Sicilia, rispondenti ai 25 criteri stabiliti, individuate come potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale, che permetterà di sistemare definitivamente i rifiuti radioattivi italiani sia di bassa che di media attività. I luoghi saranno 67 e presentano differenti gradi di priorità, a seconda delle caratteristiche loro proprie. La scelta dei luoghi prescelti si è basata su criteri di localizzazione stabiliti dall’Isin. Sono state scartate le aree che non soddisfacevano determinati requisiti di sicurezza per la tutela dell’uomo e dell’ambiente. Oltre ai criteri di esclusione, quelli di approfondimento con indagini e valutazioni specifiche sulle aree. Ecco di cosa si tratta.
L’area si estenderà per circa 150 ettari; di questi, 110 saranno destinati al deposito e 40 al Parco. La struttura sarà a matrioska. Nelle 90 “celle“, realizzate in calcestruzzo armato, verranno posti i “moduli” (grandi contenitori in calcestruzzo speciale), che conterrannoa recipienti metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. I metri cubi di rifiuti, a bassa e media attività, saranno all’incirca 78 mila metri cubi: ossia tutti rifiuti provenienti da usi civili e, soprattutto, medici e ospedalieri (sostanze radioattive usate per le terapie anti tumorali, diagnosi cliniche, attività di medicina nucleare).
La Sicilia manifesta sdegno. I sindaci dei comuni siciliani interessati (Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera) dicono no al progetto: in particolar modo, il sindaco di Castellana Sicula, Franco Calderaro, ha detto: “Ci opporremo con tutte le forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel nostro territorio di un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”.
Contrario anche il presidente nazionale di Legambiente. Intanto, stando al progetto, il deposito avrà tre barriere protettive, poi ancora sarà coperto da un manto erboso.
La Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) è stata pubblicata sul sito www.depositonazionale.it. È stata la Sogin, che ha ricevuto il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Pubblicati anche il progetto preliminare e i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico. Fase preliminare, questa, a quella di consultazione dei documenti che durerà due mesi, seguita dal seminario nazionale, nell’arco dei 4 mesi successivi. Al dibattito pubblico, utile per gli approfondimenti del caso, parteciperanno associazioni di categoria, enti locali, università ed enti di ricerca, sindacati. In quesa fase, saranno tutti gli aspetti, anche i possibili benefici economici e quelli che potrebbero derivare dallo sviluppo del territorio.
A quel punto, la Cnapi verrà sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ente di controllo Isin, del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Ministero dello Sviluppo Economico, sentiti i pareri, darà convalida della versione definitiva della Carta, la Carta Nazionale delle Aree Idonee. Una procedura trasparente, nella quale verranno coinvolti gli amministratori e i cittadini, al cui termine potranno essere inviate le candidature dei comuni.