L'Opinione

Crisi di Governo: “Dov’è la politica?”

Che il M5S fosse un partito scriteriato e che Conte stesse conducendo una insana partita nei confronti di Draghi e dell’unico governo possibile per tenere in piedi il Paese lo avevamo capito. Quello che ci viene impossibile da capire che partecipi essenziali di questo “Cupio dissolvi” lo siano diventati la Lega e Forza Italia.
Chi ancora si sforza di ragionare e di dare un senso alla politica non può che prendere atto che quello che è successo ieri un senso non ce l’ha. Dove è la politica? La politica che privilegia il senso delle Istituzioni, la politica che dà senso agli interessi del Paese e degli italiani, la politica che coltiva il senso di un progetto di bene comune, la politica che nonostante le sue tante “contraddizioni” ha dato comunque un senso a se stessa. Ma dopo ieri “tutto questo adesso un senso non ce l’ha”.
Una guerra in corso, un Piano di Ripresa e Resilienza da portare avanti, la benzina, le bollette della luce e del gas da pagare, lo spread da controllare, una pandemia da gestire, una politica immigratoria ed emigratoria da gestire, una credibilità internazionale da mantenere, una vita da affrontare con speranza e serenità possibile. Invece, una incredibile ed ingiustificata crisi di governo, della quale non riusciamo a capire le ragioni e a giustificarne i motivi, sperando, ultima speranza, che ragione e motivo non siano quelli di mandare a casa Draghi, colpevole, al pensar di loro, di aver dato “un senso” a tante cose che i partiti, con la loro politica, non erano riusciti a dare.
Magari adesso i soliti soloni diranno che uno come me, un ex detenuto ed interdetto dai pubblici uffici, non ha diritto di esprimere il proprio parere. Tento, nonostante loro, di ragionare di politica e magari, stavolta, potrò rispondere che sono interdetto dai pubblici uffici e non dal pensiero e dal ragionare. Ragionare di politica e senso delle Istituzioni. Arabe Fenice.

*Commissario regionale Democrazia Cristiana Nuova

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