Cosa potrebbe cambiare alla scadenza del Decreto Natale?
Il Dpcm del 3 gennaio rimarrà in vigore fino al 25. Il 6 gennaio, invece, scade il Decreto Natale e, dal 7 gennaio, si ritorna a regime per aree di rischio. L’Italia ritorna gialla, zona che dà il via libera agli spostamenti, ma non è detto. Meglio usare il condizionale in vista del tinteggiarsi di rosso di Veneto, Liguria e Calabria. A rischiare la medesima sorte anche Puglia, Basilicata e Lombardia. Se prima delle Festività natalizie, infatti, il colore nazionale potenzialmente predominante era il giallo, fatta eccezione per l’Abruzzo e la Campania che erano arancioni, adesso tutto dipenderà dall’indice Rt di contagiosità, che oggi è al 17,6 per cento (ieri, superava il 14%). L’ipotesi più accreditata appare, dunque, il ritorno al sistema delle fasce di colore, decise dalla cabina di regia per il Monitoraggio regionale. A vederla così sembra che per la nostra Nazione il 2021 si stia già prospettando come il rimpastino del 2020.
A partire dal 7 gennaio, riaprono i negozi con chiusura tra le 19:30 e le 20 e si potrà ritornare a sedersi ai bar ma soltanto fino alle 18, orario che chiude anche i ristoranti. Dopodiché, sarà consentito l’asporto ma con il riconfermato divieto di consumare cibi e bevande nelle adiacenze. Sempre consentita la consegna a domicilio. Dovrebbero riaprire le scuole, anche i Licei, con il 50 per cento della didattica in presenza ma aumentano le richieste di rinvio. Dal canto suo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato: “La riapertura è prioritaria“. Al 50 per cento ammessi anche i trasporti pubblici con un numero di posti da aumentare a partire dal 15 gennaio. Giovedì 7 è anche il giorno di sconti in Sicilia con la previsione di un trend in discesa ed una perdita che si prospetta notevole. Il coprifuoco, in tutta Italia, si conserverà dalle 22 fino alle 5. Non cessano le comuni norme di contenimento del Covid-19, ossia mascherina obbligatoria, igienizzante di mani e superfici, distanziamento interpersonale.
Lo sport potrebbe avere un leggero respiro, almeno queste sono le ipotesi da voci di corridoio. Il ministero dello Sport e del Cts opterebbe per la riapertura di palestre e piscine dopo il 15 gennaio, ma con la previsione di lezioni individuali ed il possibile divieto di accesso negli spogliatoi. Continuano a rimanere vietati gli sport di contatto ed è rinviata l’apertura degli impianti sciistici, che dovrebbero avere il via libera il 18 gennaio. Il settore degli spettacoli è ancora incerto. Probabile contingentamento per gli ingressi a musei e mostre. L’8 gennaio, si attende il report settimanale con l’andamento nazionale dell’epidemia. Le Regioni chiedono un indicatore Covid che potrebbe far rivedere la distribuzione delle zone di rischio in tutta Italia.