Coronavirus, protesta dei ristoratori contro la chiusura
Protesta pacifica ma sonora questa mattina da parte dei ristoratori e degli operatori della somministrazione di Fipe Confcommercio davanti all’ingresso della Villa Bellini a Catania, per chiedere a gran voce al Governo, nonché al Presidente della Regione, di potere tornare ad aprire le loro attività nel pieno rispetto delle regole anti Covid19. L’esasperazione che trapelava dai loro volti, nonostante le mascherine, era evidente, dopo tutti i DPCM emanati dal Governo, ormai non più accettati dai ristoratori e dagli operatori del settore per l’enorme prolungarsi del periodo di chiusura che ha provocato, come conseguenza, una gravissima situazione dal punto di vista economico, occupazionale e del comparto della relativa filiera alimentare. La protesta, regolarmente autorizzata dalla Questura, alla quale hanno partecipato Pietro Agen, Presidente regionale di Confcommercio Sicilia, Dario Pistorio, Presidente regionale della Fipe Confcommercio e Giovanni Trimboli presidente cittadino, ha visto la presenza ordinata e distanziata fisicamente di una cinquantina di operatori del settore. Le istanze che la Fipe porta avanti da diversi mesi vogliono fare riflettere sul fatto che il Covid19, come sostenuto dall’OMS, non viene contagiato nei ristoranti, bar e negozi come luoghi primari di trasmissione, bensì la trasmissione del Covid è più diffusa in riunioni presso prime o seconde case dove è impossibile esercitare il controllo da parte delle forze dell’ordine. Inoltre la riduzione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, come si è fatto, non ha prodotto alcuna riduzione dei contagi. Non è giusto penalizzare solo alcune categorie, mentre davanti a poste, banche, patronati e uffici si verificano assembramenti. Non ha senso chiudere tutte le attività commerciali e lasciare incontrollati i trasporti pubblici, che restano il primo vero grande veicolo di diffusione del Covid. Non possono pagare contributi, affitti, personale, utenze e tasse in quanto le loro attività hanno aperto in maniera discontinua senza produrre reddito. La speranza che la zona rossa venga abolita è grande e il coro che si è levato questa mattina dagli operatori è stato: “Vogliamo aprire”.
Melania Mertoli