Convinzioni: le bussole invisibili che orientano le nostre azioni
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Se tu fossi un esploratore con una mappa in mano e questa mappa non rappresentasse il territorio reale, ma la tua personale interpretazione di esso, ogni sentiero, ogni ostacolo, ogni opportunità che vedi dipende dalla tua prospettiva. Se ti dicessi che questa mappa non è altro che l’insieme delle tue convinzioni? Le convinzioni sono il filtro attraverso cui vediamo il mondo, definiscono ciò che riteniamo possibile o impossibile, giusto o sbagliato, utile o dannoso. Sono come il software che determina il funzionamento della nostra mente, influenzando emozioni, comportamenti e persino il nostro stato di salute. Bruce Lipton, nel suo libro “La Biologia delle Credenze”, sostiene addirittura che “Le nostre credenze controllano la nostra biologia”. Non sono altro che idee che riteniamo vere, spesso senza metterle in discussione; si formano attraverso esperienze personali, cultura, educazione e influenze sociali. Alcune nascono da un singolo evento forte e significativo, mentre altre si sedimentano nel tempo attraverso la ripetizione. Ad esempio, se da bambino hai ricevuto molti elogi per la tua creatività, potresti sviluppare la convinzione di essere una persona creativa. Al contrario, se un insegnante ti ha detto che non eri portato per la matematica, potresti convincerti di essere negato per i numeri, anche se non è oggettivamente vero. Joseph Murphy, nel suo libro “Il Potere del Subconscio”, afferma che il subconscio accetta ciò che la mente conscia crede, sottolineando l’importanza delle convinzioni nel determinare il nostro comportamento e le nostre esperienze. Le convinzioni, infatti, non sono neutrali, ma possono potenziarti o limitarti: quelle potenzianti ti spingono ad agire, ti danno forza e ti permettono di affrontare le sfide con fiducia. Un esempio? “Ogni errore è un’opportunità di apprendimento”. Questa mentalità ti aiuta a superare gli ostacoli senza paura del fallimento. Dall’altro lato, le convinzioni limitanti agiscono come catene invisibili. Sono quei pensieri che ti bloccano e ti impediscono di esprimere il tuo pieno potenziale. Frasi come “Non ne sono capace” o “È troppo tardi per cambiare” sono esempi classici di convinzioni che sabotano i tuoi progressi. Fortunatamente, le convinzioni non sono incise nella pietra, ma possiamo cambiarle, proprio come possiamo aggiornare una mappa obsoleta. Robert Dilts, noto studioso della Programmazione Neuro-Linguistica, spiega che “il cambiamento avviene quando modifichiamo il nostro sistema di credenze”. Ascolta il tuo dialogo interiore. Quali frasi ti ripeti spesso che ti impediscono di avanzare? Chiediti: “È davvero vera questa convinzione? Ci sono prove che dimostrano il contrario?”. Sostituisci la vecchia credenza con una nuova, più utile, cambiando un “Non sono abbastanza bravo” in “Posso migliorare con la pratica”. Comportati come se la tua nuova convinzione fosse già parte di te. Più metti in pratica un nuovo modo di pensare, più diventerà naturale. Le convinzioni sono dunque degli occhiali attraverso cui filtriamo la realtà: se sono sporchi o distorti, il mondo ci sembrerà cupo e pieno di ostacoli, ma se scegliamo consapevolmente di adottare schemi più utili, possiamo trasformare il nostro modo di vivere e ottenere risultati straordinari. Raffaele Morelli, psichiatra e psicoterapeuta, è convinto che le nostre convinzioni modellino il mondo che vediamo. Quindi, più che subire passivamente ciò che crediamo, vale la pena chiederci: quali convinzioni stiamo scegliendo di mantenere? Sono veramente nostre o sono il frutto di influenze esterne? E, soprattutto, sono utili al nostro benessere e alla nostra crescita? Forse la vera libertà sta proprio qui: nel coraggio di mettere in discussione ciò che diamo per scontato e di riscrivere, ogni giorno, la nostra personale mappa del mondo.