Consumazioni al bar, Fipe: intervenga il Mise
I problemi legati alla somministrazione di cibo sembrano non finire più. A difendere il comparto dei bar siciliani scende in campo ancora una volta Dario Pistorio, presidente Fipe Confcommercio Sicilia, che tuona: “Divieto consumazione al banco nei bar: interpretazione giuridicamente incomprensibile e immotivata sotto il profilo sanitario, intervenga il Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico”.
Secondo quanto asserisce Pistorio nel comunicato stampa emesso, la circolare con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il decreto riaperture vieti ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco non ha alcun fondamento giuridico e nessuna ragione di sicurezza sanitaria.
“Si tratta di un’interpretazione che nessuno si aspettava – prosegue Pistori – considerando che il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo, che sarà regolata esclusivamente all’esterno con dei tavolini maggiormente distanziati, fino al 31 maggio”.
“Si tratta dell’ennesimo pesante colpo ai bar che hanno subito ingenti perdite sia economiche sia di migliaia di posti di lavoro. “Inoltre dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione – prosegue Pistorio – almeno l’aspettativa di una regolamentazione puntuale non dovrebbe essere tradita: in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi”.
“In sostanza, stando alla circolare del Ministero dell’Interno, la somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1 luglio mentre a partire dal 1 giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. Un paradosso giuridico e sanitario in definitiva. E’ un attacco al modello di offerta del bar italiano – seguita Pistorio, presidente di Fipe Sicilia – che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo senza che vi sia nessun fondamento scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto. Per dare voce ai bar del nostro territorio, Fipe – Confcommercio Sicilia si associa alla richiesta del Presidente Lino Stoppani di un intervento urgente da parte del Mise, in quanto oramai il tema della salute pubblica non può essere disgiunto da quello della tenuta di un intero settore produttivo. “D’altro canto – conclude Pistorio – la norma per come è scritta non lascia adito a interpretazioni”.