“Confinamenti” la nuova mostra di Giko a Salemi
È stata inaugurata, nei locali del “Museo della mafia” di Salemi, la mostra personale di Giacoma Venuti.
L’artista messinese , in arte Giko, conta una varia e folta produzione artistica il cui valore è stato riconosciuto oltre i confini italiani: da New York a Londra, da Madrid a Tokio passando per gli Emirati Arabi, il plauso del pubblico e della critica per “La particella di Dio”, “Grida silenziose” e “Da Isola a Isola”, mostre nelle quali l’utilizzo di materiali innovativi accompagnano temi sociali e esistenziali, affrontati con maturità artistica e ricerca del nuovo, hanno reso l’artista siciliana una delle voci più interessanti nel mondo dell’arte pittorica moderna.
“Confinamenti” è il titolo della mostra inaugurata alla presenza del Sindaco Domenico Venuti, dell’Assessore alla Cultura Vito Scalisi e di Sebastiano Gandolfo, direttore del Sistema Museale.
Una quarantina di opere inedite create durante il lungo periodo di lockdown, una situazione che ha imposto il distanziamento sociale e umano, divenuto ispirazione e fonte di riflessione sulla crisi dei rapporti umani nell’ultima esposizione di Giko.
L’artista abbandona l’utilizzo dei colori sgargianti protagonisti nella produzione precedente, per abbracciare il monocromatico utilizzo del bianco e nero.
Ricca è la storia di artisti che, ricorrendo a questo contrasto, hanno posto l’attenzione sul soggetto raffigurato.
L’incanto in bianco e nero colora il messaggio di Giko,nel quale luce e oscurità svolgono un ruolo importante e assumono significato simbolico.
Questo gioco di opposti ha permesso di dare vita a un labirintico viaggio introspettivo nell’animo umano, nel tentativo di dare risposta a quesiti fondamentali.
Giko, esplosiva e intensamente creativa, interpreta lo spirito del nostro secolo: l’anima smarrita, nella consapevolezza della natura malvagia, sperimenta la luce, in un dialogo tra psiche e eros, tra mente e cuore, tra logos e mythos, giungendo ad enfatizzare la meravigliosa fragilità della vita.
Si tratta di quel significativo movimento che, estrapolando il chiarore dall’ oscurità dell’intolleranza, dell’autocommiserazione e dell’isolamento, realizza quell’atto creativo il quale, tramite la luce , permette all’umanità di riappropriarsi della propria dignità e della capacità di vivere in pace con la natura e con se stessa.
Né luce, né buio sfuggono a questa dinamica; esse sono le parti di un percorso, relativo all’esperienza intima, dipendenti reciprocamente da una propulsione energica, della quale Giko si fa portavoce.
Difatti l’impiego di un cervello come immagine per il manifesto della mostra, richiamando l’attenzione sulla dualità della natura umana, in continuo conflitto tra ragione e sentimento, propone una visione completa dell’uomo, capace di vivere nella progettualità di interessi comuni, sui dettami di un sentire emozionale.
Destarsi dal torpore dell’indifferenza, dai confini del male, disegnare nuovi orizzonti, perdersi nel magico, nell’etereo, in un tracciato di linee e ombre, è l’intrinseco e vitale messaggio che lo spettatore percepisce con i sensi, analizza con la mente, e abbraccia col cuore.
Ed è proprio questa capacità di coinvolgere, destabilizzare e indurre ad una più profonda visione dell’universo umano, l’aspetto particolare, proprio e caratteristico del genio artistico di Giko.
Il progetto, fatto proprio dall’amministrazione comunale di Salemi, sarà visitabile dal fino al 31 marzo 2023.