Un libro da raccontare

Con il suo personalissimo stile, il Lennon di Pitrella non è il solito Lennon

A colpire è sicuramente lo stile con cui John Lennon viene raccontato da Marco Pitrella, “Iena sicula” per passione e avvocato di professione. Non è il solito Lennon, ma è per l’appunto il Lennon di Pitrella: “John Lennon e me”, non a caso, è il titolo del libro, pubblicato per la collana “Interim”, diretta da Marco Iacona per “Algra editore”.  

Una cassetta, il piacere della scoperta, e la vita improvvisamente si riempie di musica, e che musica è quella dei Beatles, si riempie di versi, di poesia e di nonsense soprattutto.

Quindi i tre libri di scritti da John Lennon cui tanto spazio è dedicato. Dunque Lewis Carroll e quindi James Joyce a far di John Lennon proprio John Lennon: con la sua storia, “fatta di estro, piena di stravaganze e densa di fascino”.

Il nonsense quando non il Lennonsense: però, “non basta – scrive l’autore – mettere quattro frasi a casaccio per farne un linguaggio”. E da lì un’invettiva verso gli artisti falsi o “i “piccoli Bukowski che crescono”. 

Del resto, dicevamo, è lo stile a far da padrone: incalzante, romantico, ironico e, manco a dirlo, beffardo; nessuna frase, spunto di riflessione e, addirittura nemmeno una parola, è lasciata al caso.

Una ricca messa di informazioni, continue e costanti in cui sembrano alternarsi sino a confondersi, tra “aneddoti, ricordi e nonsense”, come nel sottotitolo, Lennon e Pitrella, seppur con il dovuto distinguo e la cautela che un tale assunto merita.

Nel libro, la parabola di Lennon, conclusasi tragicamente, si articola in tre momenti: dallo scrittore, come s’è detto, all’autore, sino al dualismo, “toccato piano”, tra Lennon e McCartney che sta tutto lì, in Penny Lane e in Strawberry Fields Forever.

Poi Yoko Ono e la sua arte o “merda d’artista” persino riuscita a rendere Lennon, lui sì immenso artista, maldestro.

“Fosse stato vivo”, s’è chiesto Pitrella, cosa ne avrebbe fatto di John Lennon lo stesso John Lennon? Sarebbe stato anche lui, tanto per citare una delle tante domande che s’è posto l’autore in proposito, “Papa straniero” al festival di Sanremo?  

“John Lennon e me” è il primo libro di Marco Pitrella: c’è da augurarsi vivamente che non sia anche l’ultimo.

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