Codacons: sfruttamento pozzi d’acqua non controllata rischio per i consumatori
Il Codacons, che in questi mesi ha lanciato una campagna di sensibilizzazione su igiene e sicurezza nei locali e nelle strutture pubbliche, adesso, con il proprio Vice Presidente Regionale, avvocato Bruno Messina, lancia un monito: “Attenzione alla provenienza dell’acqua consegnata con le autobotti. Infatti, pare che in Sicilia, la crisi idrica – soprattutto nell’agrigentino – sta portando al diffondersi del pericoloso fenomeno dello sfruttamento dei pozzi incontrollati da parte di organizzazioni note come le “bande del buco”. Si tratterebbe – dice l’avvocato Messina – secondo quanto riportato dalla carta stampata, di bande formate da gestori di autobotti non censite, che prelevano acqua da pozzi privati a rischio di contaminazione e la vendono a ristoratori, albergatori e cittadini per uso alimentare e domestico, nonostante la sua qualità inadeguata. Ricordiamo, continua Messina, che l’acqua estratta dal sottosuolo può essere utilizzata per diversi scopi e la sua qualità può variare in base alla falda acquifera da cui proviene. E per determinare se l’acqua di pozzo è adatta ad un determinato uso, è necessario verificare la presenza di sostanze potenzialmente dannose. Pertanto, si distingue l’acqua per uso agricolo, domestico o industriale, in quanto i parametri sono diversi rispetto a quelli previsti per l’acqua potabile. Per queste ragioni, dice l’avvocato Messina, le autobotti legali, destinate a trasportare acqua potabile, devono ottenere la SCIA sanitaria e quindi rifornirsi solo ed esclusivamente presso fonti comunali sottoposte a controlli”. “Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 predispone – spiega Messina – tutta una serie di norme a tutela dell’ambiente e dell’acqua e dunque con diffida il Codacons ha chiesto all’Arpa Sicilia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) di effettuare controlli più attenti per censire i pozzi privati abusivi, con acqua non idonea al consumo umano e contestualmente chiesto, tramite le Prefetture, alle Forze dell’Ordine di verificare le autorizzazioni delle imprese che vendono acqua potabile e dotate di autobotti e autocisterne, poiché a fronte dei tanti imprenditori onesti ce ne sono altrettanti senza scrupoli che mettono in pericolo la salute dei siciliani sfruttando l’odierna carenza idrica”, conclude Messina.