Caravelle portoghesi a Lampedusa, il sindaco: «Attenzione, non toccatele»
L’esemplare somiglia ad una caravella con la vela e, infatti, prende il nome dalla vela di cui è dotata, grazie alla quale riesce a spostarsi venti metri al minuto, riuscendo a percorrere dai 15 ai 28 chilometri al giorno. La ‘Caravella portoghese‘ ha tentacoli lunghi anche decine di metri e galleggia grazie alla sacca di gas di cui è dotata. È carnivora e in grado di uccidere le sue prede in poco tempo. Di solito, naviga nei grandi mari, nell’Oceano Pacifico e Indiano, o nell’Oceano Atlantico. Da lì, sarebbe confluita nel «piccolo» Mediterraneo attraverso lo Stretto di Gibilterra, come da tempo accade anche per specie di pesci mai viste prima. Sull’uomo può causare effetti devastanti, dallo shock anafilattico finanche la morte. Per alcuni veleni, inoltre, non esiste antidoto.
A lanciare l’allarme il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, nella sua pagina Facebook. La sua è una comunicazione importante alla cittadinanza: «Un altro esemplare di Caravella portoghese – dice – è stato avvistato nelle acque di Lampedusa dal personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, dopo quello segnalato circa 20 giorni fa. Bisogna stare molto attenti, la “Caravella portoghese” è molto pericolosa, i suoi tentacoli possono provocare conseguenze anche molto serie. Oltretutto quando galleggia può essere confusa con una bottiglia di plastica o con una normale medusa». L’appello del sindaco va oltre con l’invito alla cittadinanza a compiere segnalazioni in caso di eventuali avvistamenti. «Se la avvistate non toccatela ed avvisate l’Amp delle Pelagie chiamando il numero 0922.975780». Anche l’Ispra sta occupandosi del caso. E così, l’allarme è stato lanciato ancora una volta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: «È il secondo esemplare osservato e fotografato negli ultimi venti giorni dal personale dell’Area marina protetta durante l’attività di monitoraggio in mare. – si legge sulla pagina Facebook della sede nazionale dell’Ispra – L’avvistamento è stato quindi segnalato tempestivamente ai ricercatori Ispra di Palermo. Il contatto può provocare danni molto seri». L’Ispra invita tutti, in particolare i pescatori, a battere quella zona di mare e segnalare l’ipotetica presenza degli esemplari, eventualmente producendo una documentazione fotografica o video all’Area marina protetta o all’Ispra inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: alien@isprambiente.it. È doveroso precisare che la ‘Caravella’ più che una medusa è un “sifonoforo”, un animale coloniale formato da piccoli animali specializzati nella cattura o nella digestione della preda.