BiFest: Daniele Gangemi premiato come miglior Direttore della Fotografia

Daniele Gangemi è stato premiato come miglior Direttore della Fotografia dell’Evento Best Cinematographer, al BiFest (Bari International Film Festival). Il film è “Mangia!”, prodotto con un budget ristrettissimo da Galliano Juso e Leonardo Giuliano, per Bella Film con il contributo del Mic, che racconta il vagare sconclusionato di una ragazza bulimica persa nella città e si presenta come una commedia collettiva e neorealista sul fallimento e le sue inaspettate possibilità. Il film, che si avvale anche dell’opera del compositore catanese Fabio Abate, è stato girato tra Catania e Militello in Val Catania.
La 16ª edizione del Bif&st – Bari International Film&TV Festival, includendo l’edizione zero del 2009, si è svolta con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi, designato per il triennio 2025-2027 dalla Giunta regionale della Puglia nell’ottobre scorso. In questi mesi di lavoro, nonostante i tempi serrati, Iarussi e il team organizzativo hanno ridefinito in parte alcuni aspetti della struttura del Festival, immaginando un percorso innovativo per il futuro del Bif&st, pur nel segno di una sostanziale continuità con la formula concepita e sviluppata negli ultimi quindici anni.
“Il vero punto di forza del Festival – dice Oscar Iarussi – sta nel vincolo o patto con il suo pubblico, che invero è più di un pubblico: è una autentica comunità. Con il tramonto delle forme politiche novecentesche, tra gli anni ‘70 e gli ‘80 i festival tutti – cinema, letteratura, filosofia, teatro – hanno preso il posto dei partiti, ovvero della loro socialità fatta di incontri, dibattiti, visioni collettive del mondo. Opportunità di conoscenza ed esercizi di realtà “dal vivo” che neppure la terribile ondata del Covid ha fermato: è un bisogno quasi struggente nell’era digitale, eppur vivo e fecondo, forse a Bari più che altrove. Il Bif&st non si svolge all’insegna di una malintesa mondanità, ma dell’incontro tra i cineasti e gli spettatori che da sempre ne affollano le proiezioni e le masterclass, in cerca non solo di generiche “scoperte” sullo schermo, bensì di uno scenario culturale di riferimento con il quale interagire. È questo il lascito prezioso di cui essere grati al suo ideatore e storico direttore, Felice Laudadio”.
“In più quest’anno – aggiunge Iarussi – è netta la scelta di offrire un orizzonte mediterraneo al Festival e al suo pubblico, con la nuova sezione intitolata Meridiana, tanto voluta quanto quasi “dovuta” considerando ciò che è accaduto e sta accadendo nel vicino Medio Oriente e in altri Paesi della sponda Sud. Paesi che guardano all’Italia o alla nostra cultura al tempo stesso europea e mediterranea come a un possibile mediatore di istanze di pace, cooperazione e sviluppo ardue però necessarie”.