Biblioteca Medica Statale, un siciliano tra i protagonisti
Un itinerario culturale in 46 librerie dello Stato che rivelano un patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale che va da Ippocrate ai giorni nostri sui canali social promosso dal Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini. Tra i donatori dell’immenso e prezioso patrimonio di libri figura il medico Felice La Torre, Messinese, nato nel paese di Savoca, il 3 maggio 1846 e morto a Roma nel 1923. Si laureò nel 1870, poi si dedicò alla Ostetricia e Ginecologia, che studiò per sei anni a Parigi.
Il racconto prosegue con la Biblioteca Medica Statale di Roma, che rappresenta un grande patrimonio librario italiano. La nuova sede della biblioteca della Biblioteca Medica al piano terra dell’edificio di Castro Pretorio. È infatti negli spazi progettati per la Biblioteca nazionale centrale della Capitale, che l’istituto librario dedicato alle scienze mediche accoglie oggi i suoi utenti.
“Fu inaugurata il 26 febbraio del 1925 e collocata nei locali della regia Accademia medica come complemento dei lavori di ricerca del Policlinico Umberto I, e considerata importante tanto quanto il lavoro svolto nei laboratori e nella corsia – racconta nel video la direttrice Flora Parisi e aggiunge – nel 1975 diventa una delle 46 Biblioteche pubbliche statali, ma è l’unica biblioteca scientifica specializzata nel documentare la produzione editoriale italiana e straniera nell’ambito delle scienze mediche farmaceutiche e veterinarie”.
La storia della biblioteca statale di Medicina affonda le sue radici nel XVIII secolo. Il nucleo del patrimonio bibliografico fu costituto da parte dei libri dell’Accademia medica, della Biblioteca Lancisiana e della Biblioteca Alessandrina per poi arricchirsi continuamente con donazioni di illustri professori come quelli di Casimiro Manassei, Luigi Galassi e il Messinese Felice La Torre: quest’ultimo un fondo antico preziosissimo, composto da incunaboli, manoscritti, seicentine e migliaia di opere che vanno dal XVIII secolo ai giorni nostri, oltre a collezioni di periodici stranieri.
“Nel fondo storico della Biblioteca Medica Statale sono conservate numerosissime edizioni di testi di anatomia e di medicina a cominciare dai testi di Ippocrate e Galeno, per arrivare ai testi di anatomia riccamente illustrati di Vesalio e di Valverde e per finire con il fondo Felice La Torre, un fondo specializzato in opere di ostetrica e ginecologia e che recentemente è stato pubblicato, dopo essere stato digitalizzato, su Internet Culturale” prosegue la direttrice Parisi.
Nella nuova sede di Castro Pretorio, anche per accogliere il pubblico non specializzato, è stato riservato uno spazio per una sala conferenze, insonorizzato rispetto alla sala lettura.
“In questa sede la Biblioteca ha trovato una nuova fisionomia, più moderna e accogliente per gli utenti anche dal punto di vista delle risorse digitali che possono essere consultate anche da remoto”, aggiunge la direttrice. Strabiliante, almeno agli occhi di un neofita, è Visible body, una risorsa elettronica che favorisce lo studio dell’anatomia attraverso immagini tridimensionali ad alta definizione che permettono uno studio minuziosissimo di ogni parte del corpo umano. Dalle illustrazioni del passato alle nuovissime tecnologie, la Biblioteca Medica racconta dunque anche la storia della Medicina, “la più umana delle scienze“.
Il documentario sulla Biblioteca medica Statale fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/p/CbM2j4htTTN/
Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca sarà giovedì 24 marzo 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche.
Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia