Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Il 16 luglio si celebra la “Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. È la seconda festa a Catania per importanza, dopo quella dedicata alla Patrona Sant’Agata, e si svolge nella centralissima Chiesa Maria SS. Annunziata del Carmine, in piazza Carlo Alberto. La chiesa sorge in un’area un tempo adibita a necropoli, infatti vi era la tomba dove si presume sia stato sepolto il poeta Stesicoro (Mausoleo Romano del Carmine) ed in seguito è stata probabilmente la prima tomba di Sant’Agata, la patrona della città, prima del trasferimento delle reliquie nella prima Cattedrale di Sant’Agata la Vetere. L’area nel ‘700 fu un Convento Carmelitano fino ai moti siciliani del 1848, poi adibita a caserma già con i Borbone, con l’Unità d’Italia, mentre nel secondo dopoguerra la caserma fu dedicata ad “Antonio Santangelo Fulci”.
La devozione e il culto alla Vergine del monte Carmelo è legata alla nascita e alla diffusione dell’ordine monastico contemplativo detto dei carmelitani che presto si diffuse in tutto l’Occidente cristiano. Dal Monte Carmelo in Galilea, la montagna più bella e affascinante di tutta la Terra Santa, i Carmelitani cominciano ad emigrare verso l’Europa; alcuni si stabiliscono in Sicilia, si insediarono fuori dalla Porta di Aci presso la chiesa dell’Annunziata, godendo di molti beni e privilegi concessi dalla regina e imperatrice Costanza d’Altavilla, da re Martino I di Sicilia e successori.
La festa solenne della “Beata Vergine Maria del Monte Carmelo” si celebra il 16 luglio. è risalente al termine del XIV secolo in Inghilterra al fine di ringraziare la Madre del Signore per i benefici concessi all’Ordine del Carmelo. Nello specifico la tradizione racconta di un’apparizione mariana al carmelitano S. Simone Stock e al Papa Giovanni XXII. A tal proposito si sviluppò la devozione mariana dello Scapolare come “abito di Maria”, “Scapolare” indica una stoffa che i monaci indossavano sopra l’abito religioso nel corso del lavoro manuale ed è diventato segno della loro identità e della loro vita. Simboleggia, quindi, il vincolo speciale dei Carmelitani a Maria, mentre le “Litanie Lauritane”, cominciarono a diffondersi nella prima metà del XVI secolo. Approvate dal papa Sisto V nel 1587, furono riconosciute e autorizzate con Decreto del S. Uffizio nel 1601 per la recitazione e il canto in tutta la Chiesa.
La chiesa fu riedificata dal 1729, dopo il tremendo terremoto del 1693 che distrusse la città di Catania. Si inserisce in modo scenografico nella grande piazza in stile barocco intitolata al re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, fiancheggiata oggi a est dal Santuario della Madonna del Carmine. Il prospetto, attribuito all’architetto Francesco Battaglia, è rivolto ad occidente e presenta tre porte divise da due altissime semicolonne attaccate ai muri al di sopra delle quali si erge una monumentale nicchia, dalle caratteristiche ad altare, dove è posta una gigantesca statua in marmo raffigurante la Madonna del Carmine.
In occasione dell’anno mariano proclamato da papa Pio XII, nel giorno dell’Annunziata, il 25 marzo 1954, fu elevata a santuario dall’arcivescovo di Catania, monsignore Guido Luigi Bentivoglio, quale testimonianza e riconoscimento della fede e della grande tradizione dei suoi sette secoli di vita. Nel 1971 è stata eretta a parrocchia, sempre dall’arcivescovo Bentivoglio, con il titolo di “Maria Santissima Annunziata al Carmine”. Nel novembre del 1988 papa Giovanni Paolo II l’ha elevata alla dignità di basilica minore e consacrata dall’arcivescovo monsignore Domenico Picchinenna.
Il 16 luglio è la solennità della Madonna del Carmine il vero e proprio giorno della festa, viene eseguita una processione all’esterno, dove il simulacro della Madonna del Carmelo viene esposto nelle vie limitrofe alla sua Chiesa, portato in processione pomeridiana da Piazza Carmine in giro per il centro storico, fino a Piazza Bovio, e passando per via Etnea, via Umberto e tante altre strade sino a ritornare nella basilica, dove si svolge la santa Messa un luogo in cui sono presenti numerosi fedeli. Le Festività, sebbene con minore intensità, proseguono fino alla settimana successiva, trovando la conclusione nella giornata del 23 luglio con l’ultima esposizione del simulacro.