Autonomia differenziata, le associazioni si uniscono per difendere la Sicilia
Si è tenuto nella sede di AssoURT a Catania un vertice regionale straordinario che ha visto protagonisti i vertici regionali del Codacons, dell’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, di Consaambiente, Confeuropa, Orion e Articolo32 – Associazione Italiana Diritti del Malato, insieme a Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale del Codacons. Obiettivo del vertice: unire le forze e lanciare un segnale chiaro contro i rischi dell’autonomia differenziata, che minaccia di aggravare le disuguaglianze territoriali e compromettere il futuro della Sicilia.
“Questa riforma non solo danneggia profondamente la Sicilia, ma rappresenta una minaccia per l’unità nazionale. È nostro dovere contrastare un progetto che potrebbe creare cittadini di serie A e cittadini di serie B”, ha dichiarato Tanasi durante l’incontro.
I rappresentanti delle associazioni presenti hanno analizzato le gravi ripercussioni che l’autonomia differenziata potrebbe avere per la Sicilia, unica regione a statuto speciale che non finanzia completamente i propri servizi sanitari e che dipende ancora per oltre il 50% dai trasferimenti del Fondo Sanitario Nazionale. Con l’autonomia differenziata, le risorse destinate alla sanità e all’istruzione nella regione rischierebbero di diminuire drasticamente, lasciando i cittadini siciliani senza servizi adeguati.
“La Sicilia già oggi fatica a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA). Se questo progetto andasse in porto, la situazione peggiorerebbe ulteriormente, spingendo molti cittadini a cercare cure fuori dall’isola, con un impatto devastante sulle famiglie e sul sistema sanitario locale”, ha aggiunto Tanasi.
Il vertice ha inoltre evidenziato come la sospensione del fondo di solidarietà nazionale previsto dall’articolo 38 dello Statuto Siciliano abbia aggravato il divario economico e infrastrutturale tra la Sicilia e il resto del Paese. Questo fondo, definito dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 369/92) un obbligo costituzionale dello Stato nei confronti della Sicilia, rappresentava un pilastro per il riequilibrio territoriale. “Oggi, invece di rafforzare strumenti come questi, si propone una riforma che distruggerebbe ogni possibilità di solidarietà tra le regioni”, ha sottolineato Tanasi.
Le associazioni presenti si sono impegnate a dare vita a una campagna coordinata per sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere le istituzioni nella difesa dei diritti dei cittadini siciliani. Nelle prossime settimane, annunciano ulteriori incontri sul territorio per avviare campagne di informazione rivolte ai cittadini e iniziative mirate a far emergere le gravi criticità legate all’autonomia differenziata. “Non è solo una questione siciliana. Questa è una battaglia per la giustizia sociale e per garantire che tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla regione di appartenenza, abbiano accesso agli stessi diritti e opportunità”, ha concluso Tanasi.