Arriva l’influenza
Come evidenziato dal RespiVirNet, il Sistema di Sorveglianza Integrata (epidemiologica e virologica) dei casi di sindromi simil-influenzali e dei virus respiratori (prima InfluNet), con 14 milioni di casi, la stagione influenzale 2023-2024 è stata una delle più pesanti in Italia. Poco confortanti le proiezioni relative alla stagione 2024-2025. Insieme al virus respiratorio sinciziale, che registra un andamento stagionale, i prossimi mesi saranno caratterizzati, altresì, dalla diffusione di varianti di Sars-CoV-2, il cui andamento è ciclico e non limitato alla sola stagione invernale.
Altra variabile capace di incidere notevolmente sull’andamento della stagione influenzale è rappresentata dal numero di vaccinazioni, il cui trend è tornato a scendere in seguito al picco registrato all’inizio della pandemia Covid (63,3%). Eppure l’influenza è responsabile di un numero di decessi compreso annualmente in Italia tra 5 e 15 mila, prevalenti agli estremi della vita (bambini e anziani).
La prevenzione dei contagi, oltre la vaccinazione, si attua anche attraverso buone pratiche quali: lavare le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, non toccarsi occhi, naso e bocca, ed evitare contatti con individui precedentemente sintomatici fino a 5-7 giorni dalla guarigione.
Come curare l’influenza?
Attraverso una terapia sintomatica responsabile- valida anche per i bambini- a base di antinfiammatori volti ad attenuare la classica triade sintomatologica: febbre, sintomi respiratori e sistemici (per esempio dolori articolari).