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Arnold Schönberg: l’Einstein della musica

In tutto il mondo sono in corso celebrazioni per l’anniversario dei cento anni dalla morte di Giacomo Puccini (1858-1924), uno degli operisti italiani più famosi in tutto il mondo. Ad accrescerne la celebrità hanno contribuito singolarmente e collettivamente i tre tenori Luciano Pavarotti, Placido Domingo e Jose Carreras con le loro esecuzioni di “Nessun dorma”, un brano tratto dalla Turandot. In tono minore, sono in corso le celebrazioni in onore del compositore Arnold Schönberg nato il 13 settembre 1874 che per tutta la vita fu spesso avversato dai critici e da altri compositori. Puccini, al contrario, fu uno dei pochi artisti che lo apprezzava e lo ammirava. Schönberg conservò come santa reliquia il telegramma in cui gli annunciava che sarebbe giunto in treno per assistere ad un suo concerto in Italia.
Perché tanto astio e cattiveria nei confronti di Schönberg? La prima causa di tale odio era dovuta al fatto che questo compositore aveva introdotto un nuovo metodo di composizione denominato dodecafonia. L’ascolto di brani dodecafonici richiede molto impegno e pazienza. All’epoca, queste musiche destavano proteste durissime da parte del pubblico. Il maestro, inoltre, era di origine ebraica e per un certo periodo aveva collaborato con istituzioni musicali legale al Partito Socialdemocratico in Germania e in Austria e con frange dell’estrema sinistra. Ben presto, entrò nel mirino di tutti i partiti di estrema destra e soprattutto del partito nazionalsocialista in Germania. La musica di Schönberg e del suo allievo Anton Webern fu considerata “arte degenerata” e bandita. Stessa sorte toccò ad altre opere artistiche di avanguardia e a film. Schönberg – come il fisico Albert Einstein – fu costretto a lasciare la Germania e visse l’ultima parte della sua vita negli Stati Uniti d’America.
Questo compositore fu inizialmente principalmente un autodidatta. A causa di problemi economici familiari si fece assumere in una banca dove lavorò per svariati anni. La sua prima opera fu Verklarte Nacht, un sestetto basato su una poesia di Dehmel che presentò ad un concorso di composizione. La commissione esaminatrice rifiutò la composizione ed espresse un parere negativo. Questo brano fu trascritto per orchestra d’archi ed è l’opera più eseguita di Schönberg. Qualche anno dopo, il maestro compose il poema sinfonico Pelleas und Melisande seguendo lo stile tardo-romantico di Wagner e Richard Strauss. Lavorò per molto tempo ai Gurrelieder che furono eseguiti solo nel 1913. Nel 1909 compose Erwartung, un monodramma che narra il delirio di una donna che vaga nella notte. Riuscì a metterlo in scena solo nel 1924. Con Pierrot lunaire, Schönberg musicò un ciclo di 21 poesie per il cabaret. È considerato il “plesso solare della musica contemporanea”. Altre sue importanti opere sono il Concerto per violino e orchestra e il Concerto per pianoforte e orchestra.
Negli anni 20 del XX secolo espose i principi della musica dodecafonica. Tale tecnica prende il nome dai dodici semitoni della scala cromatica. I brani sono basati sull’uso di una serie di queste dodici note che viene riproposta in varie forme all’interno del brano. Tutti i suoni della serie sono equivalenti a differenza delle scale normali in cui alcuni prevalgono sugli altri. Questa particolare tecnica rende queste musiche particolarmente difficili da ascoltare. Schönberg utilizzò tale tecnica progressivamente a partire dai 5 pezzi per pianoforte (op. 23), dalla Serenata (op. 24) e dalla Suite per pianoforte (op. 25). Queste sue innovazioni musicali sono paragonabili alla teoria della relatività del celebre fisico Albert Einstein.
Da giovane, il maestro si avvicinò molto all’esoterismo e alla teosofia. Successivamente, a causa delle persecuzioni razziali, abbandonò tali esperienze per riscoprire le proprie radici ebraiche. Questa ricerca lo spinse a scrivere Moses und Aron, un oratorio su tema biblico che lasciò incompiuto e che viene considerato una delle opere più importanti del XX secolo.
Durante il soggiorno negli Stati Uniti, Schönberg svolse prevalentemente attività di docente lamentandosi spesso della profonda impreparazione dei musicisti americani in materia di armonia e contrappunto. Come altri compositori emigrati (Bartok, Rachmaninov e Stravinskij) ebbe difficoltà ad inserirsi nel contesto americano.
La dodecafonia è stata recepita da numerosi compositori in quasi tutti i paesi del mondo. Negli anni cinquanta del XX secolo una parte di loro adotterà una forma ancora più rigorosa ed estrema del serialismo attraverso la diffusione e lo studio delle opere di Anton Webern.
Con Schönberg comincia il distacco del compositore dal pubblico. I brani musicali dodecafonici sono talvolta caratterizzati dalla frammentarietà e dal puntillismo, in altri casi sono violentissimi e difficili da ascoltare. Per tale ragione, questo compositore è stato quasi dimenticato quest’anno e tutta l’attenzione è rivolta al suo amico ed ammiratore Giacomo Puccini.

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