Politica

Aria di tempesta nel Pd siciliano

Mentre a livello nazionale il Partito Democratico in questa tornata elettorale per le Europee ha ottenuto un buon risultato, la stessa cosa non si può certo dire per la Sicilia. Un crollo verticale, certificato dai numeri in assoluto e in percentuale ma anche, e soprattutto, dal dimezzamento degli eletti rispetto alla tornata precedente: per la prima volta un solo eletto a Bruxelles. Da quanto esiste il Pd (o il bipolarismo attuale) gli eletti sono stati almeno due: Rita Borsellino e Rosario Crocetta nel 2009; Renato Soru, Caterina Chinnici e Michela Giuffrida nel 2014; Pietro Bartolo e Caterina Chinnici nel 2019. Due furono nel 2004 in “Uniti nell’Ulivo”: Claudio Fava e Luigi Cocilovo nel 2004. Nel 1999 ne presero uno ciascuno i Democratici di Sinistra, Claudio Fava, e il Partito popolare, Luigi Cocilovo. Come pure nel 1994: ne presero uno ciascuno i Democratici di Sinistra, Luigi Alberto Colajanni, e il Partito popolare, Giovanni Burtone.
Una situazione che non poteva provocare ulteriori tensioni e polemiche in un clima già molto teso a causa delle vicende legate alle ultime Regionali e Nazionali. Alle regionali le segreterie imposero la candidatura di Caterina Chinnici, poi tranquillamente e serenamente passata in Forxa Italia, e l’esclusione di alcuni nomi di spicco della rappresentativa regionale del Pd. Alle Nazionali, come del resto accade sempre, l’insoddisfazione generale riguardo la composizione delle liste bloccate e le designazioni nei “collegi sicuri”. Il risultato è stata l’elezione di Giuseppe Lupo, sostenuto dai “ribelli” e il deludente quarto posto di Antonio Nicita, candidato ufficiale del partito.
A poche ore dall’esito delle europee il Presidente della Commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, ha sottolineato come il Pd regionale sia sotto oltre dieci punti percentuali rispetto a quello nazionale. A cui fa seguito la risposta del segretario regionale, Anthony Barbagallo, che sottolinea il fatto di essere in Sicilia l’unica vera forza di opposizione. Cosa ovviamente opinabile: basta chiedere a Giuseppe Antoci o a Ilaria Salis o a chi eventualmente prenderà il suo posto.
Subito dopo esplode la polemica tra il senatore Antonio Nicita e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro. Scrive Nicita, vicino al segretario regionale Anthony Barbagallo ed al parlamentare nazionale Peppe Provenzano, sul suo profilo Facebook: “La mia candidatura ha incontrato crescente entusiasmo e sostegno nonostante le resistenze e le chiusure, in Sicilia, della vecchissima politica di un pezzo della deputazione regionale nonché di logiche asfittiche di contrapposizione e bande, prive di respiro e di innovazione”.
Nicita nel collegio Sicilia-Sardegna è arrivato quarto dietro segretaria nazionale Elly Schlein, dell’ex deputato regionale Giuseppe Lupo e dell’europarlamentare uscente Pietro Bartolo. La replica del capogruppo all’Ars, Michele Catanzaro, non tarda a giungere nel corso di un’intervista a un’emittente privata: “Dispiace che ci sia chi, tra i candidati, invece di analizzare nelle sedi opportune le ragioni del mancato successo personale ha preferito sfogarsi sui social con accuse ingenerose e di cattivo gusto rivolte ai deputati regionali del Pd. Siamo di fronte a un comportamento che non ci aspettavamo specie da chi ricopre una carica istituzionale in rappresentanza del Pd. Ringrazio i deputati regionali per il lavoro che fanno ogni giorno nei territori per radicare il consenso del partito e sostenere le esigenze e le proposte dei territori”.
“Il risultato complessivo del Partito democratico in Italia va oltre ogni aspettativa. La percentuale stimata nei sondaggi era sensibilmente inferiore, attorno al 20%, è andata bene, molto meglio del previsto”. Così il Presidente Nazionale LiberalPd Enzo Bianco ha commentato durante un’intervista in una televisione privata il risultato del Pd alle elezioni europee. “A questo risultato – ha aggiunto – concorrono una serie di ragioni. Sicuramente la Schlein che si è spesa con una generosità e con un impegno straordinari. Io non sempre sono d’accordo con lei, vengo da un’altra impostazione, ma devo però dire con schiettezza che Elly Schlein l’ho vista in giro per tutta Italia, e anche qui in Sicilia, più volte, con impegno e generosità. Però guardiamo bene com’è andata, per esempio – ha sottolineato Bianco – un contributo veramente molto importante lo hanno dato i sindaci del Partito democratico che hanno partecipato a queste elezioni. In Italia di gran lunga la persona più votata è Antonio Decaro, il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che ha avuto un numero di voti incredibile. Ma bene hanno fatto anche il sindaco di Firenze, Nardella; quello di Pesaro, Ricci e il primo cittadino di Bergamo, Gori. Abbiamo saputo offrire, governando le città, un esempio di buona amministrazione che è stata premiata dai cittadini. In Sicilia questo risultato – ha affermato l’ex Ministro dell’Interno ed ex Sindaco di Catania – non è stato così positivo anche se ci sono alcuni buoni risultati come quello di Giuseppe Lupo, un risultato di un candidato che ha raccolto un consenso che non andava verso i vertici regionali del partito. La sua è stata vissuta come una candidatura indipendente, innovativa. I candidanti ‘ufficiali’ sostenuti dalla segreteria del partito hanno avuto un risultato meno brillante, pur trattandosi di persone di grande valore come per esempio Bartolo e Nicita. E’ stata molto positiva in Sicilia la mobilitazione che c’è stata ma dovremo riflettere seriamente per capire perché c’è questa differenza di tendenza tra l’Italia, anche meridionale, e la Sicilia. Non voglio fare processi né condanne però – ha concluso Bianco – è utile riflettere perché bisogna guarda avanti con ottimismo, correggere le cose che non sono state perfettamente funzionanti e cercare di andare verso la direzione giusta”.
Commenta Giuseppe Ciaudo, esponente del centrosinistra siciliano. “Oggi festeggiamo la vittoria di due personalità e la sconfitta di una segreteria regionale miope e che non perde occasione per ridurre il Partito ai minimi termini, festeggiare i due punti in più rispetto alle regionali nel frattempo dimenticano che queste scelte ci hanno fatto perdere un seggio, mai un solo eletto Pd nel collegio Isole. Per fortuna Antoci e Lupo rappresentano molti elettori del Pd al di là delle scelte di pochi anzi di pochissimi regnanti senza più un regno”.
E, intanto, Anthony Barbagallo ha convocato la direzione regionale del partito per giovedì prossimo, a Palermo.

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