Aldo Randazzo, dalla musica alle borse per donna: la creatività non ha confini
Creativi si nasce o si diventa? Ne abbiamo parlato insieme al catanese Aldo Randazzo, apprezzato musicista e designer di accessori per donna molto originali. Nella fattispecie, ha creato un suo brand che ci svelerà nelle prossime righe…
Aldo, spiegaci quali sono le principali abilità che ti hanno portato ad avvicinarti al mondo del designer di moda?
Una certa manualità, il fatto di intravedere usi e destinazioni diverse per gli oggetti, oltre alla mia smisurata curiosità e ammirazione per i grandi designer internazionali.
Qual è la tua “mission” morale ed etica verso la salvaguardia degli oggetti d’epoca?
Riguardo alla “mission” a cui accenni, la risposta sta nella domanda stessa, ovvero salvare gli oggetti e farli rivivere, magari in altre forme.
Come combini il tuo bisogno di creatività con i desiderata di un cliente?
Mi affido a quelli a cui piacciono le cose che faccio io o che propongo. Ho un mio preciso target di riferimento in tal senso. Inoltre, non mi piacciono i ricicli visti e rivisti, scontati direi!
In termini di design che cosa rappresenta per te, in senso lato, il massimo lusso?
Saper riassumere nello stesso contesto bellezza assoluta e comodità. Circondarsi di oggetti iconici.
Cos’è per te il Design?
Nella sua forma più alta essa è una forma d’arte come le altre. Di più, rispetto ad altre, ha la particolarità che entra nella vita delle persone sotto forma di un una borsa, di una sedia, di una posata, ecc.
Qual è la tua ispirazione per il design delle borse?
Quella che ha ispirato DOCTRESS, il mio brand, è stata la voglia di ridare nuova vita ad un elemento storico che era oramai caduto nell’oblìo: la vecchia borsa da dottore modello Gladstone, proveniente soprattutto da Inghilterra e Francia. L’idea è quella di “riviverle” come accessori eleganti per la donna. I corpi sono lasciati nella loro originalità, seppur con la pelle, o cuoio, ripulita, igienizzata e reidratata. L’elemento che le caratterizza nella loro nuova veste è il manico in bamboo naturale, nella maggior parte dei casi, quasi un omaggio alla iconica Gucci Bamboo di fine anni ’40 o, in altri, la resina. Acquisto le borse (periodo 1920-1950) soprattutto in Inghilterra e, come già detto, gli ridò una nuova vita, una meritata dignità. A mio parere, la borsa da dottore è uno di quei manufatti storici che meritano lo status di “iconici”. Da borse da lavoro insostituibili e fedeli compagne dei medici di una volta che percorrevano chilometri su strade polverose ed accidentate per raggiungere i più lontani pazienti, ad accessori esclusivi ed eleganti per la donna moderna. Il passaggio da Gladstone a Doctress è presto fatto!
Quali sono le caratteristiche distintive delle tue borse rispetto ad altre sul mercato?
Le mie borse DOCTRESS si distinguono dalle altre perché si tratta di borse vintage con un elemento distintivo nuovo che è il manico. Per questa loro particolarità si inseriscono in un segmento medio-alto del mercato.
Aldo, un’ultima domanda: qual è il tuo rapporto con l’incertezza, il caso, l’imprevisto?
Incertezze e notti: la notte (di riflessione), è quella che mi aiuta a dissipare le incertezze (a volte ad amplificarle). Il caso per me non esiste. È tutto scritto. Trovate i miei modelli DOCTRESS su Instagram: @koby.doctress.
Foto di Santo Consoli