Storie di Sicilia

Alcuni dei Bongiovanni ed una Bongiovanni nella storia di Sicilia

Nella Storia della Sicilia capita, di tanto in tanto di ritrovare qualche appartenente alla stirpe dei “Bongiovanni”, il cui capostipite è da ricercare nei comandanti dell’esercito Bizantino già nel corso del IX secolo d.C.; altri Bongiovanni li riscontriamo, nei secoli successivi, come di seguito vengono elencati.

Secolo XIII

Bongiovanni De Omobono: Notaio palermitano che richiese alla Regina Costanza nel 1283 di disporre un’inchiesta sui proventi di un molino nella Terra di S. Fratello, sospettai di frode; conseguentemente alla richiesta di Bongiovanni De Omobono la Regina Costanza nel 1284 da l’incarico ai Maestri Secreti di condurre un’inchiesta. (1)

Bonjohannes De Notho viene coinvolto in una cospirazione contro il re [Alaimo da Lentini era a tempo Maestro Giustiziere] assieme a Gualterio Di Caltagirone, Tano Tusco, Baiamonte Di Eraclea, Giovanni Di Mazzarino, Adinolfo Di Mineo ed altri. (2)

Notaio Bogiovanni di San Fratello. (3)

Il cognome Bongiovanni viene documentato a Paternò nel XIII secolo.

Secolo XIV

Leonardo De Bongiovanni: Nel 1347 Ricopre il ruolo di Procuratore del Conte Blasco Alagona, signore di Catania. (4)

Bongiovanni di Demetrio giudice in Caltagirone per l’anno 1355-1356. (5)

Filippo Bongiovanni della terra di S. Filippo D’Argirò. (6)

Secolo XV

Secolo XVI

Giambattista Bongiovanni: Barone del Grano e Segretario del Regno di Sicilia.

Secolo XVII

Giacinto Bongiovanni: Procuratore Fiscale della Gran Corte Siciliana nel 1677.

La famiglia Bongiovanni è presente a Favara sin dal XVIII secolo.

Secolo XVIII

Luigi Bongiovanni: Storico, scrisse tra l’altro il testo “Guida per le antichità di Siracusa”, pubblicato a Palermo nel 1792. In realtà Luigi Bongiovanni era uno pseudonimo usato da Francesco Di Paola Avolio. (7)

Bernardino Bongiovanni: incisore.

Bongiovanni Pellegra. – Nacque a Palermo ai primi del sec. XVIII da Vincenzo, un mediocre pittore dalla vita errabonda, dal quale venne condotta ancora fanciulla a Roma, dove apprese musica, danza e pittura, come affermerà più tardi ella stessa nell’opera che la rese famosa ai suoi tempi: Risposte a nome di Madonna Laura. Era frutto di un paziente culto delle belle lettere e della poesia petrarchesca, che le valse la stima della colonia dell’Accademia degli Arcadi di Palermo, nella quale fu accolta col nome di Ersilia Gortinia. Poche sono le notizie sulla sua giovinezza. Andò sposa all’avvocato Iacopo Rossetti, dal quale ebbe una figlia, Marianna. Godé fama di donna virtuosa, tanto da essere lodata nel Cicerone del Passeroni. Raggiunse una notevole fama letteraria negli ultimi quindici anni della sua vita, allorché le lodi tributatele dal Quadrio e dal Crescimbeni trovarono una eco nella nativa Sicilia e molti letterati dell’isola si tennero in onore di sottoporre alla sua attenzione le loro opere per averne consigli e giudizi, come il marchese Casimiro Drago per la traduzione delle Bucoliche di Virgilio e il poeta giocoso Bernardo Bonaiuto che, richiesto alla B. un parere sulle sue composizioni, ricevette una lunga risposta in versi. Un successo personale raccolse la poetessa il 14 giugno 1764 in occasione dell’adunanza tenuta dagli Arcadi nella villa romana del cardinale Alessandro Albani per l’acclamazione di Giuseppe II re dei Romani. La sua notorietà resta legata alle Risposte a nome di Madonna Laura alle Rime di messer Francesco Petrarca, pubblicate a Roma nel 1762e l’anno successivo a Milano. L’opera non si segnala in alcun modo per originalità di intenti, costituendo la poesia della B. una irrilevante testimonianza della fortuna del Petrarca nel Settecento: rappresenta tutt’al più una curiosità il constatare con quanto impegno la rimatrice riesce a costruire le “risposte” attenendosi fedelmente agli schemi metrici e alle stesse parole-rima del modello. Morì nel 1770(8)

Giacomo Bongiovanni: scultore di Caltagirone, espresse al meglio la sua arte nella realizzazione di ceramiche dove seppe imprimere l’autentica espressione di stati d’animo; le sue opere sono presenti nel Museo Nazionale di Palermo.

Salvatore Bongiovanni: scultore di Caltagirone.

Secolo XIX

Secolo XX

Giuseppe Bongiovanni: Dipendente del Comune di Misterbianco, rappresentante sindacale CISL e fondatore del partito Forza Italia a Misterbianco; tifoso dell’Inter.

Bibliografia:

  1. Giuseppe La Mantia – Codice Diplomatico dei Re Aragonesi di Sicilia  – vol. I ( 1282-1290) – Palermo 1917 –  p. 124 – LX – sett. 1283 – ag. 1284, ind. 12à.
  2. Gregorio Rosario – Biblioteca scriptorum qui res in Sicilia gestas sub aragonum imperi retulere – Bartolomeo Di Neocastro – Historia Sicula –  tomo primo – Palermo 1791 – p. 91 – BonJohannes De  Notho viene coinvolto in una cospirazione contro il re [ Alaimo da Lentini era a tempo Maestro Giustiziere] assieme a Gualterio Di Caltagirone, Tano Tusco, Baiamonte Di Eraclea, Giovanni Di Mazzarino, Adinolfo Di Mineo.
  3. Elisabetta Lo Cascio – Il Tabulario della Magione di Palermo ( 1116-1643) – Roma 2011 – p. 148 – doc. n. 180 [ 1284] 11 ottobre – notaio Bogiovanni di San Fratello.
  4. Antonio Giuffrida – Il cartulario della famiglia Alagona –Palermo 1978 –  p. 40 – Leonardo De Bongiovanni, Procuratore del Conte Blasco Alagona ( 7 maggio 1347 ).
  5. Elisabetta Lo Cascio – Il Tabulario della Magione di Palermo ( 1116-1643) – Roma 2011 – p. 148 – doc. n. 180 [ 1284] 11 ottobre – notaio Bogiovanni di San Fratello.
  6. Archivio S. Com. CT – Regesti Real Cancelleria – vol. I – r.n. 241 dell’1 gennaio 1396 – Filippo Bongiovanni della terra di S. Filippo DArgirò.
  7. Narbone Alessio – Storia letteraria della Sicilia – vol. III – Palermo 1857 –  p. 260 – Luigi Bongiovanni  descrive chiese e badie di Cefalù.
  8. Luciano Marziano – Dizionario Biografico degli Italiani – vol. 12 – 1971-

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