Alberto Chiovelli designato presidente dell’Autorità Portuale della Sicilia Orientale
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini ha avviato il completamento delle procedure per il rinnovo dei presidenti delle Autorità di sistema portuale e inviato ai Presidenti delle Regioni interessate la richiesta di intesa sui nominativi proposti. Come prevede la legge, il riscontro da parte dei Presidenti delle Regioni dovrà avvenire entro 30 giorni, trascorsi i quali l’intesa si riterrà acquisita.
Sono cinque le Autorità portuali per le quali i presidenti sono in corso di nomina: l’Autorità del sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale (presidente indicato Fulvio Lino Di Blasio); l’Autorità del sistema portuale di Gioia Tauro (presidente indicato Andrea Agostinelli); l’Autorità del sistema portuale della Sicilia Orientale (presidente indicato Alberto Chiovelli); l’Autorità del sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale (presidente indicato Ugo Patroni Griffi); l’Autorità del sistema portuale del Mare Adriatico Centrale (presidente indicato Matteo Africano).
Per altre due Autorità portuali il Ministero sta procedendo all’acquisizione delle manifestazioni di interesse per proporre i nuovi presidenti. Si tratta dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale e dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna.
Contestualmente al rinnovo dei vertici delle Autorità di sistema portuale, il Ministro ha firmato la direttiva che individua per l’anno 2021 gli obiettivi in base ai quali verrà calcolata la parte variabile delle retribuzioni dei Presidenti. Nello specifico, la direttiva fa riferimento alle politiche del governo legate all’accelerazione degli investimenti pubblici, alla sostenibilità, all’efficientamento dei processi amministrativi e, tenendo conto degli effetti dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19 sul settore dei porti, individua cinque obiettivi strategici da perseguire (a cui corrispondono i relativi obiettivi operativi): accelerazione della spesa per investimenti; creazione dello sportello unico per la semplificazione amministrativa e l’accelerazione dei procedimenti; attuazione delle misure per l’efficientamento energetico dei porti e l’impiego di energie rinnovabili; definizione del bilancio non finanziario dell’Ente; predisposizione del piano nazionale dei dragaggi.
Il monitoraggio sul raggiungimento degli obiettivi avverrà trimestralmente da parte della Direzione generale per la vigilanza delle Autorità portuali e il trasporto marittimo, che poi invierà una relazione conclusiva al Gabinetto del Ministro entro il 31 gennaio 2022.
“A lui i nostri sinceri auguri di buon lavoro. C’è tanto da fare per la portualità siciliana e mai come ora tante possibilità sono sul tavolo. Progettare e realizzare, pensare e fare sono verbi che possono andare adesso di pari passo, cogliendo le occasioni offerte dalla nuova scena del Recovery e delle ritrovate politiche sulle infrastrutture in Italia”, dicono Paolo Ficara, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, e Luciano Cantone (M5s). “Appena pochi giorni fa, il Ministero ha pubblicato le graduatorie dei progetti ammessi a finanziamento con fondi PAC e tra i promossi figurano 2 progetti dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, cui facciamo ancora i nostri complimenti perchè è riuscita a presentare, con le sue strutture, ben 8 progetti. Un segno di vivacità che marca il cambio di passo rispetto al passato”, aggiungono i parlamentari siciliani.
“A quest’ultimo importante risultato, si aggiungono quelli dei mesi scorsi. Come il finanziamento di 54 milioni di euro (decreto ministeriale sui porti dello scorso agosto) per il completamento dei lavori di rifiorimento e ripristino della diga foranea del Porto di Augusta. Un intervento necessario per garantire la piena efficienza della struttura portuale e la sicurezza della navigazione, dopo anni di mancata manutenzione. Oppure come l’affidamento dei lavori, già avviati, per un nuovo terminal container per una superficie complessiva di circa 200.000 metri quadri, per un investimento superiore ai 50 milioni di euro”, ricorda Ficara.
“Se vogliamo mettere il sistema portuale al centro dello sviluppo economico del Paese, e quindi anche del nostro territorio, bisogna investire nelle opere infrastrutturali sia portuali che retroportuali, ed è quello che si sta facendo nei porti della nostra Autorità di Sistema, per esempio con la realizzazione del raccordo ferroviario che sarà finanziato con le risorse del Recovery Plan. Ma non bastano le sole opere per attirare traffici. Si deve intervenire nella digitalizzazione e semplificazione dei processi portuali, perché gli armatori cercano soprattutto quello quando decidono di andare in un porto o in un altro”, l’analisi dell’esponente pentastellato.
“In sinergia con l’Autorità di Sistema Portuale stiamo portando avanti una norma, adesso al vaglio del decreto sostegni, che tuteli i lavoratori in difficoltà a causa della crisi della ex Tirrenia” aggiunge Luciano Cantone. E per portare avanti progetti ambiziosi, l’Autorità Portuale potrà contare sui rinforzi possibili attraverso il bando per l’assunzione di figure professionali oggi non in organico. “Chi oggi abbaia alla luna è forse orfano di un periodo buio e di una gestione fallimentare che nel passato ha relegato l’Autorità Portuale, il porto di Augusta e quello di Catania ai margini del sistema italiano quando invece, chi di dovere, con un pizzico di impegno avrebbe dovuto far primeggiare il sistema portuale siciliano sin dai tardi anni 90”, concludono Ficara e Cantone.