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Al Torino Film Festival “Puan” un film di María Alché & Benjamín Naishtat

Puan con Marcelo Subiotto, Leonardo Sbaraglia, Julieta Zylberberg, Alejandra Flechner, Andrea Frigerio, Mara Bestell. Prodotto da
Barbara Sarasola-Day, Bárbara Francisco Mendivil, Federico Eibuszyc. Co-prodotto da Giovanni Pompili, Tatiana Leite, Axel Kuschevatzky, Christoph Friedel & Claudia Steffen, Thomas Verhaeghe & Mathieu Verhaeghe. Una produzione Pucará Cine/Pasto. In co-produzione con Kino Produzioni, The Bubbles Project Infinity Hill, Maria Alché e Benjamìn Naisht.
Pandora Film Produktion, L’Atelier de Production. Fuori concorso, in anteprima al 41° Torino Film Fest, sabato 25 novembre, ore 19.
“Puan”, tragicommedia e a sfondo politico sul significato e la perdita degli ideali firmata dagli argentini María Alché e Benjamín Naishtat, arriva al Torino Film Festival dopo l’incredibile successo in Argentina e la partecipazione a diversi festival internazionali (tra i riconoscimenti: Premio Migliore Sceneggiatura e Conchiglia d’argento per la Migliore Interpretazione per Marcelo Subiotto al festival di San Sebastian,; Grand Prix al La Rouche-sur-Yon International festival).
Coprodotto dall’italiana Kino Produzioni, “Puan” sarà prossimamente nei cinema italiani.
Marcelo ha dedicato la sua vita all’insegnamento della filosofia presso l’Università pubblica di Buenos Aires, PUAN. Quando il suo mentore, il professor Caselli, muore inaspettatamente, Marcelo si aspetta di diventare il nuovo titolare della cattedra. Tuttavia, i suoi piani vengono stravolti dall’arrivo inaspettato di Rafael Sujarchuk. Carismatico e seducente, Rafael torna dal suo piedistallo nelle università europee per rivendicare per sé il posto vacante. I maldestri sforzi di Marcelo per dimostrare di essere il candidato giusto scateneranno un duello filosofico, mentre la sua vita – e il Paese – entreranno in una spirale di caos.
Il protagonista della storia è per molti versi un antieroe. Una persona sorprendentemente fragile e insicura che perde il suo mentore e diventa una sorta di orfano nel mondo spietato del mondo accademico. Allo stesso tempo, Marcelo si sente inadeguato nelle sue relazioni personali, nei confronti della sua compagna. E nonostante si senta perso, fa una scelta, una scelta vitale: ricominciare da capo in ogni aspetto della sua vita e, allo stesso tempo, mette in discussione per la prima volta, la sua identità intellettuale. Ci interessava la sfida di combinare il mondo solenne dell’università e della filosofia con un personaggio eccentrico e un po’ goffo che si sente un pesce fuor d’acqua nella sua realtà attuale. Crediamo che questo dia al film un punto di vista singolare.

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