Agriturismi vittime del Covid, 1200 milioni di danni: è crisi
Un gran brutto tiro mancino, uno “scherzo” da milleduecento milioni di danni, quello che il Covid-19 ha giocato al settore agrituristico con il conseguente blocco totale della crescita del suo valore economico. E pensare che, dal computo, sono escluse le perdite da vendite dirette! La pandemia si riconferma, dunque, una zavorra troppo pesante da sopportare e a pagarne lo scotto sono gli esercenti degli agriturismi di tutta Italia, duramente colpiti dalle norme anti-contagio. In Sicilia, le perdite vanno dall’80 al 95%, con strutture chiuse per il 90% che non aprono in questo periodo di crisi. Il 20% degli agriturismi siciliani non ha certezze di riapertura per la stagione. È quanto emerge dal report. Si rendono necessarie misure che favoriscano rinascita ed opportunità.
Sul punto, il presidente dell’associazione ‘Agriturist‘ che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura. “La priorità – ha spiegato Augusto Congionti – è rimettere subito in moto il settore agrituristico. Ora dobbiamo voltare pagina puntando su un piano strutturale di ripresa e rilancio, che tenga conto e promuova le peculiarità uniche della nostra offerta, in linea con la transizione verde. Questa lunghissima stagione del Covid, ad oggi, ha registrato oltre milleduecento milioni di danni, senza contare le perdite sulle vendite dirette”.
“In tutta la Penisola, il crollo di business è arrivato anche al 100% per chi organizza eventi e nelle fattorie didattiche. – proseguire a dire Congionti – Siamo ad una fase cruciale, occorre riuscire a dare fiato alle attività con indennizzi veloci e immediatamente fruibili, rateizzazioni, riduzione di oneri e semplificazione, ma contemporaneamente programmare azioni specifiche di comunicazione e promozione dell’agriturismo”.