Medico, attivista, filantropo, ma soprattutto un cittadino e un uomo esemplare. Fu il fondatore di “Emergency”, la Ong indipendente e nautrale al venticinquesimo anno dalla nascita nata per offrire gratuitamente cure mediche e chirurgiche alle vittime di guerra, delle mine anti-uomo e della povertà. Gino Strada non c’è più. Aveva settantatre anni. A darne il triste annuncio la figlia Cecilia: “Amici, il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti“. È questo il tweet, che ha risuonato tristemente in tutto il mondo, laddove Gino, e i suoi, ha salvato tantissime vite umane.
E proprio da Emergency giunge l’immenso grido di dolore per la notizia, che giunge letteralmente inattesa: «Siamo frastornati e addolorati. È una perdita enorme per il mondo intero. Ha fatto di tutto per rendere migliore il mondo. Ci mancherà tantissimo». Così Rossella Miccio, che della Ong è il direttore. Gino Strada era sempre dalla parte degli ultimi. Va via con il merito di aver costruito, in ben diciotto Paesi, ospedali e siti per il primo soccorso.
