Acireale, in Municipio il Ballo di Aci e Galatea
Nella splendida cornice barocca del Palazzo Municipale di Acireale, si terrà domenica 11 dicembre, con inizio alle ore 18, il Ballo di Aci e Galatea, promosso dall’associazione Il Salotto della Fenice.
La cittadina ionica è teatro da sempre di un’antichissima leggenda, narrata da Ovidio nel XIII libro delle Metamorfosi.
Acireale è legata, infatti, al mito di Aci e Galatea, i due giovani amanti il cui amore fu distrutto dalla ferocia del gigante Polifemo che, in un impeto di gelosia, offeso per il rifiuto della giovinetta Galatea, uccise il bellissimo rivale.
Le preghiere di Galatea, incantevole ninfa del mare, la quale pianse tutte le sue lacrime sul corpo martoriato dell’amato, accolte dagli dei, trasformarono il sangue del pastorello in un fiume, chiamato Akis dai Greci, che scende dall’ Etna e sfocia nel tratto di spiaggia dove gli amanti solevano incontrarsi.
Oggi, quasi del tutto sotterraneo, riaffiora come sorgente nei pressi del borgo marinaro Santa Maria La Scala sfociando in una fonte chiamata “u sangu di Jaci”, il sangue di Aci, per il colore rossastro che la identifica.
La leggenda narra inoltre che il corpo del semidio fu smembrato in nove parti che caddero nei luoghi dove sorsero le 9 cittadine alle pendici dell’Etna, dette le 9 Aci, comuni facente parte dell’hinterland acese.
È così che l’universo fantastico della mitologia greca ha spiegato la presenza di questa sorgente di acqua dolce nell’area vulcanica e costiera dell’Etna, già ricca di fonti pluviali.
Una delle storie d’amore più belle e ricche di significato, ricordata in una trasposizione ottocentesca con gentildonne vestite di trini e gentiluomini che li accompagnano al suono di valzer e quadriglia: è questo lo spettacolo che, inserito nel manifesto delle festività natalizie acesi, offrirà domenica il Salotto della Fenice.
L’associazione sportiva dilettantistica culturale, nata nel 2020, si pone come una innovativa realtà di socializzazione e di rinascita, come lo stesso nome suggerisce.
“Si voleva realizzare qualcosa che fosse completamente nostro: un salotto in cui incontrarsi per trascorrere momenti del proprio tempo libero insieme ad altri e in cui, come una fenice, sentirsi rinascere da dispiaceri o delusioni. Da qui il nome di “Salotto della Fenice”, spiega il presidente e maestro dell’associazione Kevin Scicolone.
Uno spettacolo sulla scia dei balli sociali del XIX secolo, tra etichetta e bon ton che ricorda le danze del Gattopardo e le sale festose di Orgoglio e Pregiudizio, sulle note del “Aci, Galatea e Polifemo” di Georg Friedrich Händel.
Uno spettacolo che combinando la mitologia greca ai fasti dell’800, in un’atmosfera elegante e prestigiosa, ha saputo interpretare la peculiare storia di Acireale, città barocca dalle origini mitologiche.