Cultura

Acireale, grande successo per la prima giornata del Carnevale

La prima giornata del Carnevale acese si è rivelata un grande successo: un tappeto di coriandoli e stelle filanti aprono una nuova stagione carnevalesca tra le note musicali di LDA, un inno dedicato, la sfilata dei carri allegorici e numeri da record:

“Buona la prima! – esclama il sindaco Roberto Barbagallo-. Siamo veramente soddisfatti della prima giornata del nostro Carnevale. Tantissimi visitatori nel nostro circuito barocco hanno ammirato le parate delle meravigliose opere d’arte realizzate dalle associazioni in concorso e hanno apprezzato la nostra città. I numeri indubbiamente ci premiano e sono stati apprezzati anche gli spettacoli, l’esibizione dei Beddi, che hanno cantato sul palco la sigla ufficiale del Carnevale, il concerto di Luca d’Alessio e le iniziative collaterali. Tutto ha funzionato, ma continuiamo a lavorare per migliorare la manifestazione, anche le piccole criticità registrate nel circuito sono state prontamente risolte grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, dei volontari di Protezione Civile e di tutti coloro che lavorano per la buona riuscita della manifestazione”.

Tantissime persone sono arrivate in un’ Acireale festosa, segnando  un bilancio più che positivo, come sottolinea il presidente del Cda della Fondazione del Carnevale, Nando Ardita: “La soddisfazione oggi è veramente tanta e ringrazio a tutti quelli che sono venuti a trovarci. Abbiamo registrato 6.522 biglietti venduti, abbiamo quasi doppiato i numeri della prima domenica della passata edizione e superato i biglietti delle prime due giornate. Il Più Bel Carnevale di Sicilia è amato e atteso, il merito va sempre ai nostri straordinari artisti che lavorano tutto l’anno per realizzare delle opere che non hanno eguali. Complice il bel tempo, la promozione e la macchina organizzativa hanno funzionato e sfrutteremo questi giorni di attesa in vista del prossimo week end per i piccoli aggiustamenti dovuti e per offrire giornate ancora migliori”.

 Il Carnevale entra nel clou con la sfilata dei 9 carri in concorso lungo il circuito: anche quest’anno rappresentano i temi della contemporaneità, del sociale, della politica, dello spettacolo e dell’ambiente, utilizzando i mezzi di una palese allegoria e pungente satira.

Queste le opere in concorso e le relative schede, cat. A:

“Io capitano” – Ass. Cult. Ardizzone: L’immigrazione è un fenomeno sociale di portata estremamente rilevante e delicata in tutta le sue sfaccettature. Nel corso degli ultimi trent’anni la maggior parte delle Nazioni del mondo Occidentale hanno dovuto fare i conti con questo processo inesorabile. I problemi principali, ovviamente, sono quelli riguardanti la sistemazione di queste persone che sognano una vita migliore lontano dalla loro terra natia. Una risposta concreta a questo problema purtroppo non è stata data, ma appare chiaro come si cerchi di trovare un equilibrio tra questi processi (soprattutto economici) che sono stati messi in atto negli ultimi anni e che prevedono un mondo aperto, ma che ad oggi non sono riusciti a risolvere il problema potendo affermare con assoluta certezza. L’opera vuole rappresentare la speranza e le aspettative che ognuno di queste persone porta con sé nell’intraprendere il viaggio della loro vita. Nella parte anteriore del carro troviamo un ragazzo di colore con indosso un cappello da marinaio, egli come un vero capitano vuole assumersi la responsabilità delle proprie azioni mettendosi al comando della propria vita (timone), e talvolta anche di quella degli altri in circostanze ingestibili e avverse, scappando dalla guerra, dalla fame e dalla povertà, intraprendendo un viaggio attraverso Mediterraneo con barche di “carta” che simboleggiano l’andamento della vita umana che cerca di mantenersi a galla a ogni costo cercando di navigare verso porti sicuri, per raggiungere quel continente chiamato “Europa” rappresentato da delle Sirene, figure della mitologia greco-romana a cui si attribuisce un canto melodioso e incantatore che attiravano i naviganti dei mari, ma che purtroppo si rivela essere solo un’illusione. L’Europa, con il suo fascino ammaliatore e suadente, incanta queste persone attraverso i loro stessi sogni: chi vuole diventare un calciatore, chi una star della musica o semplicemente chi sogna un lavoro che possa restituirgli la dignità di essere umano. Tante volte questo viaggio non va a buon fine e questi sognatori trovano la morte ancor prima di attraversare il mare nei centri di detenzione in Libia e se riescono a superare questi ostacoli trovano purtroppo la morte in mare, ad un passo dal raggiungere i loro sogni che inevitabilmente si infrangono per sempre. Attraverso quest’opera l’Associazione Ardizzone vuole lanciare un messaggio di ottimismo e di non rassegnazione utilizzando la figura di “Thor”, Dio del tuono e della tempesta. Thor divinità Norrena, mitologia nordica, è la personificazione del fulmine, del tuono e della tempesta, ma simboleggia anche colui che ha il compito di proteggere l’Umanità, attraverso la sua arma, i martello, cerca di distruggere il problema che affligge tutti i migranti, rappresentato dalla figura del Drago marino. Ed infine troviamo l’ancora della speranza a simboleggiare finalmente un ancoraggio verso un porto sicuro per la realizzazione di una nuova vita, che si spera possa essere migliore di quella appena lasciata.

“Allerta Meteo” – Ass. Cult. Persichino: Oggi i media ci bombardano con informazioni di allerta a tal punto di fare delle app social dedicate, a messaggi sui telefonini, a ordinanze pubbliche, da qui prende lo spunto del nostro argomento. Il progetto di costruzione della Associazione Persichino e Messina, propone il carro Allerta Meteo… dove affrontiamo la tematica del repentino cambiamento climatico che avviene giornalmente sul nostro pianeta. Vogliamo rappresentare con davanti un grande mascherone che rappresenta il vento, in cui cambia le stagioni a suo piacimento quando vuole. Mentre dietro, a lui fanno da scena gli anticicloni che imperversano sul nostro pianeta. Due grandi bussole a significare lo smarrimento delle stagioni che si sono perse. Il pezzo centrale è una grande figura femminile che va a rappresentare la stagione invernale. Nella parte posteriore auspichiamo con un grande sole, la bella stagione che desideriamo tutti e un po’ di pace climatica con un arcobaleno.

“Open To Meraviglia” – Ass. Cult. Principato: Open to Meraviglia! No, non è la nuova campagna internazionale di promozione turistica del nostro paese dal dubbio successo, ma un’opera che ci invita ad aver cura e difendere tutte le meraviglie che il nostro pianeta offre e che sempre più spesso vengono deturpate. Dobbiamo rispettare la nostra storia, avendo cura dei nostri beni artistici. Adesso chiudete gli occhi e immaginate il magnifico Leonardo da Vinci: uomo di talento universale, considerato uno dei più grandi geni dell’umanità, immerso in un paesaggio mitico con campi in fiore bagnati da onde del mare, rievocazione del nostro “bel paese che, come ben sappiamo, detiene il 60% del patrimonio artistico mondiale! Leonardo, come un mentore, ci invita a scorgere ed ammirare, tra bellissime rose rosse, il ritratto più celebre della storia, nonché una delle opere d’arte più note in assoluto: La Monna Lisa. Quest’opera è intrinseca di mistero, amata e idolatrata, ma anche derisa e vandalizzata. A far da scenografia a questa grande bellezza intravediamo la maestosità e l’imponenza di una delle 7 meraviglie del mondo: il Taj Mahal. Questo mausoleo è situato in India, fa parte del Patrimonio Unesco ed è da sempre stato considerato uno delle più impressionanti bellezze dell’architettura. A contornare questa prepotenza d’arte che travolge, vi è anche lo straordinario dipinto di Vincent van Gogh “La notte stellata” ed il celebre “Bacio di Gustav Klimt, opere che tutti conosciamo, vere e proprie icone della cultura artistica mondiale!

“Viaggio spazio temporale…Un futuro da riprogrammare” – Ass. Cult. Scalia-Fichera: L’Associazione Scalia-Fichera nell’opera allegorica – grottesca vuole porre l’attenzione sul “processo evolutivo” riprodotto in chiave fantasiosa ispirandosi al programma televisivo” Ciao Darwin”, che vedrà protagonisti i due conduttori Paolo Bonolis e Luca Laurenti che coadiuvati da madre natura daranno vita all’opera. Nella parte anteriore del carro del un vecchio signore raffigura “ il tempo” incaricato da madre natura, deve rispondere ad un arduo compito: tornare al passato per poi ritornare al presente analizzando il processo evolutivo e cercando di capire se si possa considerare soddisfacente al giorno d’oggi. Viaggiando nel tempo, il “vecchio signore”, visitando varie civiltà, viene attratto principalmente dall’antico Egitto stupito dalla sua evoluzione in ambito medico- scientifico, dell’ingegno avuto nella costruzione delle Piramidi e delle tombe (simbolo di potere e benessere), ma soprattutto ammaliato dalla bellezza della Regina Cleopatra. Proseguendo in questa avventura, giungiamo al nostro presente e risulta quasi naturale un confronto con la civiltà sopra citata, ed è qui che entra in scena uno degli Stati più evoluti: la Cina, ritenuta da innumerevoli studiosi la padrona del nuovo millennio. La grande potenza, rappresentata da un cinese e dragoni immersi nelle loro lussuose pagode, cerca ancora di evolversi e conquistare i mercati mondiali non curandosi delle esigenze primarie dell’uomo. Da qui nasce la riflessione dell’Associazione: Le scoperte della cultura egizia sono state utili alla sopravvivenza? E la troppa evoluzione è utile all’ottimizzazione della vita dell’essere umano? Crediamo che le scoperte siano sempre vantaggiose quando vengono utilizzate per un futuro migliore ma diventano un danno irreparabile se impiegate per arricchimenti e poteri. Allora meglio l’era Egiziana? Non siamo in grado di rispondere al quesito ma ci auguriamo di vivere nella nostra era senza il rischio di arrivare ad un punto di non ritorno!

“Cogli l’attimo” – S.F. costruzioni srl di Cavallari: Far maturare i tempi per essere consapevole che ogni cosa ha un corso e un decorso. La realtà cambia con noi e quando ci guardiamo indietro, ci accorgiamo di tutto il tempo trascorso, fra quello speso e quello perso. Questo è il tema che l’opera si propone di rappresentare. In primo piano l’attenzione si colloca su due fanciulli con un grosso cestino stracolmo di caramelle, che rappresenta l’abbondanza di tempo che abbiamo a disposizione. Quel tempo che ci è stato regalato alla nascita, quel tempo in cui i giorni sono lunghi e senza fine, un’ora è un universo, un’epoca intera che un semplice gioco riempie. A seguire troviamo una dolce fantasia che farebbe gola a tutti. Si tratta di un’importante macchina del tempo che rappresenta l’opportunità, per gli esseri umani, di viaggiare avanti e indietro e di cambiare gli eventi, concedendo così la possibilità di rimediare a tutti coloro che si sono limitati a trascinare la propria esistenza anziché cogliere le opportunità, a chi è stato consumato dall’attesa di giorni migliori e a chi cerca di fermare il tempo illudendosi di vivere un’eterna giovinezza. Successivamente troviamo un anziano uomo che rappresenta la maturità, il momento in cui ci rendiamo conto che le cose passano e non tornano, dove tutto è in movimento, tutto si trasforma, invecchia e si perde in una corsa inarrestabile verso la fine di ogni cosa. Infine a rappresentare il cambiamento, l’evoluzione, abbiamo la scienza. Essa va avanti mettendo insieme nuove scoperte e nuovi obiettivi e che ci dice che adesso è il tempo di fare, il tempo di muoversi, il tempo di assaporare quelle caramelle che sono rimaste nel nostro cestino, per migliorare, per cambiare strada e per qualcuno di iniziare una nuova vita. Immaginate adesso di ritrovarvi di fronte a tutte queste straordinarie opere e, mentre assaporate il piacere dell’arte, la vostra mente si libera, va in estasi, in uno stallo mentale. L’esperienza della bellezza è trascendentale e ci avvicina al Nirvana che nell’induismo è considerato uno stato perfetto di pace e felicità. Questo puro godimento dello spirito viene allegoricamente rappresentato nell’opera come la maestosa dea mitologica indiana “Sarasvati”: Dea della conoscenza e delle arti che prorompente si mostra a noi nelle sue sembianze umane e che ci guida verso questo percorso di amore e rispetto verso la bellezza delle opere artistiche. Ma non solo, ci mette in guardia dalle fiamme che incombono. Infatti, l’esperienza storica dimostra che l’arte è da sempre oggetto di attacchi durante i conflitti armati e che le conseguenze di questi abbiano portato a danni irreparabili. L’aggressione al patrimonio culturale è una mossa strategica volta a colpire ciò che esso rappresenta per una nazione: la sua unicità, la sua storia, la sua eredità. L’esigenza di salvaguardare il patrimonio culturale mondiale dall’effetto distruttivo della guerra è necessaria. Con l’augurio di un futuro senza più guerre, buon carnevale a tutti, sicchi longhi e macari cutti.

Carri in concorso e relative schede, cat.B:

“In rotta di collisione” – Ass.Cult. Coco: Negli ultimi anni l’umanità intera sta diventando spettatrice di un progresso scientifico e di una evoluzione tecnologica di notevole entità. Il progresso tecnologico sta definendo il funzionamento dell’orologio del mondo che stabilisce nuovi metodi e nuove strutture industriali. Un esempio è di certo il progetto dell’imprenditore Elon Musk, rappresentato dal cantiere Coco, sulla sua macchina intelligente, a voler simboleggiare il suo viaggio verso lo spazio; si tratta dell’uomo più ricco del pianeta terra, che attraverso la costruzione della SPACEX, una compagnia aerospaziale in grado di costruire vettori, satelliti e capsule spaziali, vuole rendere lo Spazio sempre più accessibile. Il progetto ha l’obiettivo di trasportare gli esseri umani su Marte o altre destinazioni del sistema solare solo per uno scopo turistico. Nuovo mistero angoscioso si è aggiunto anche al mito del TITANIC. Un sottomarino, con delle persone a bordo, dedicato al turismo, è scomparso nell’Atlantico Settentrionale durante un’immersione organizzata per visitare il relitto più famoso al mondo, causando la morte dell’intero gruppo. Invenzioni alla pari sono le intelligenze artificiali, rappresentate qui dai robot, che ormai sono in grado di simulare le capacità e il pensiero umano. Discipline, invenzioni e accadimenti che non possono fare altro che preoccupare l’umanità intera, considerando tutto ciò una minaccia per la sopravvivenza dell’essere umano. Tutte queste innovazioni, presuppongono sfide sempre più difficili e complesse da gestire e superare; raggiunti certi livelli diventa sempre più faticoso progredire e allo stesso tempo, i valori culturali di riferimento si sono notevolmente modificati. Tutto ciò costringe l’uomo ad affrontare problemi che riguardano il cambiamento dei rapporti sociali ed interpersonali e soprattutto al deterioramento della morale. L’umanità rischia di perdere ciò che di “semplicemente umano” lo caratterizza non potendo più fare a meno della tecnologia, facendone così, un uso smisurato. Albert Einstein, con la sua formula matematica (E=mc2) che fu indispensabile per lo sviluppo della bomba atomica, comprese poi che il progresso scientifico sarebbe andato talmente avanti che prevedendo il peggio disse:“Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato da una generazione di idioti”, e ancora, dopo l’invenzione della stessa: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la Terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta con pietre e bastoni”.

“Ultima neve di primavera” – Ass. Cult. Leotta-Raciti: Il carro allegorico “Ultima Neve di Primavera” intreccia diversi simboli per comunicare in modo efficace un messaggio legato al cambiamento climatico e conseguente inevitabile perdita di alcune delle meraviglie naturali che conosciamo, tra le quali la neve e gli ecosistemi legati ai climi Freddi Secondo alcuni studi, nell’arco di pochi decenni non nevicherà mai più in tutto il continente europeo e tra le conseguenze di questi cambiamenti, ci saranno tante specie a rischio di immediata estinzione le cui conseguenze porteranno a cambiamenti paesaggistici e culturali impensabili. Il surriscaldamento globale è trattato nell’opera non secondo un taglio catastrofico ma poetico/nostalgico dove questi sentimenti ci portano ad ammirare con occhi nuovi Il creato per far nascere in noi il desiderio di compiere concretamente quelle piccole azioni green per costruire un mondo eco sostenibile. L’opera allegorica si presenta con un oggetto da collezione come quelli che si acquistano a dicembre per creare il Villaggio natalizio al cui centro, un pupazzo di neve si guarda attorno accorgendosi che intorno a sé è tutto finto. Forse che l’unica neve sarà un giorno quella dei souvenir? Un Pierrot, che personifica la società, guarda con nostalgia la natura, consapevole della sua bellezza unica ed eccezionale, e osserva sul palmo della sua mano un bucaneve simbolo di grande fragilità. Al centro una farfalla, rappresenta una delle prime specie destinate a scomparire, ma non si arrende, e vola in una continua danza che è anche speranza. Fiduciosi che la natura troverà il suo equilibrio, aiutiamola anche noi!

“Carpe Diem” – Ass. Cult. MSM: L’opera prende il titolo dalla locuzione latina “Carpe diem” che significa letteralmente “afferra il giorno”; l’espressione carpe diem viene tradotta anche come cogli l’attimo ed è un invito ad apprezzare ciò che si ha dato che il futuro non è prevedibile. Immaginiamo anche solo per un istante di poter riavere del tempo con una persona che amiamo, distante o che non c’è più, quel tempo che abbiamo avuto ma che non siamo riusciti a valorizzare abbastanza, per via della vita frenetica, gli impegni, la stanchezza, il denaro, dando sempre per scontato di trovarla li, davanti ai nostri occhi, ma senza vederla, rimandando qualcosa chiesto, un bacio, una carezza. E triste, ma è così ci viene difficile valorizzare ogni piccola cosa e ogni presenza. Non diamo valore alle cose quotidiane e, dato che siamo sicuri di averle, le diamo per scontate. Spesso, però, è troppo tardi e il dolore della perdita ci fa piangere e rimpiangere amaramente ciò che è appena finito. Se ci fermiamo un attimo a pensare, a volte siamo incapaci di riconoscere le cose essenziali della nostra vita e ciò di cui abbiamo davvero bisogno e che vogliamo preservare. Come possiamo vedere, nella parte anteriore, vi sono delle grandi mani, che nascondono un viso, apparentemente allegro, ma in realtà nasconde tristezza e rimorsi. Lateralmente, due volti rispettivamente maschile e femminile sono simbolo di unione e di coraggio. I volti sono formati da piccoli gechi, che secondo la cultura neozelandese rappresentano adattabilità e trasformazione, essi infatti sono animali che sopravvivono ad ogni difficoltà, anche la più temuta. Le due figure della mitologia indiana, Brahma e Vishnu, rappresentano il primo la creazione dell’universo e di tutti i grandi mali che ci attanagliano,la seconda rappresenta la protezione della vita nell’intero cosmo, il suo incarico è quello di vigilare sull’intera umanità, proteggendola e preservarla dalle forze negative che tentano di annientarla.. A chiudere le scene vi è rappresentato Shiva, una delle divinità principali dell’induismo, visto come il potere distruttivo per tutto l’universo, anche se in realtà, Shiva non è affatto negativa, rappresenta infatti una trasformazione positiva, che rigenera e trasforma la vita, portando il benessere e la felicità suprema per il mondo e per tutti gli esseri viventi. Shiva è pura bontà e purezza a discapito delle apparenze, spesso ingannevoli. Vuole quindi essere un monito di speranza e di trasformazione per l’essere umano, spesso turbato da scelte di vita o da rimpianti che possono essere determinanti per la propria felicità. Brahma Vishnu e Shiva insieme, formano la trimurti, espressione delle tre qualità principali inerenti alla creazione dell’universo. Alla fine, tutti i personaggi rappresentanti formeranno un unico grande volto femminile simbolo di unione contro le avversità: solo rimanendo uniti l’un con l’altro infatti, sarà possibile evitare rimpianti, tristezze e sconforto durante la nostra vita. E allora il messaggio è quello di cogliere l’attimo, prima che sia troppo tardi, perché ricorda, niente è per sempre.

“Chissà se stai sognando”- Ass.Cult. Arte e Cultura di Cavallaro Paolo: L’associazione arte cultura di Cavallaro Paolo Giuseppe con la sua Opera intitolata “CHISSA SE STAI SOGNANDO” vuole affrontare in maniera allegorica le varie problematiche che nonostante i progressi della società affliggono il mondo: la malvagità, la violenza verbale fisica e psicologica, la piromania, l’aggressività, la pedofilia, il bullismo, sostanzialmente gli abusi di ogni genere che ancora oggi continuano a creare malessere tra gli individui. Nella parte anteriore del carro rappresentiamo due mulini a vento e un bambino, che dorme apparentemente beato nel suo letto, ma che realtà non potrà mai dormire sogni tranquilli finché nel mondo ci sarà cattiveria e malvagità. Alle spalle troviamo due draghi, che al contrario di quello che si pensa sono figure benigne, protettori degli innocenti; un orologio sta indicare che tempo scorre velocemente e quindi dobbiamo cercare di fare qualcosa, affinché avvenga un miglioramento decisivo per lasciare un mondo migliore nostri figli alle nove generazioni. Nella parte centrale una scenografia composta da quattro cerchi circonda Un piromane simbolo di violenza e di tutti mali del mondo. Nella parte posteriore un pavone che sfoggia un bellissimo ventaglio oggetto di fascino tra gli umani diventa simbolo di speranza e ottimismo affinché avvenga la rinascita di un mondo migliore. Anche se in maniera allegorica vogliamo sensibilizzare i giovani e meno giovani ad avere rispetto altrui, poiché le azioni, i gesti, le parole anche se banali possono ferire persone che hanno il diritto di essere rispettati. Affinché vi sia un buon funzionamento a livello sociale bisogna impegnarsi a rispettare i valori fondamentali tali l’amore, la giustizia, l’amicizia, la lealtà e la famiglia.

Foto di repertorio

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