A Teatro Bis per il cartellone “Piccoli Sguardi” rivive la storia della Piccola Fiammiferaia
La commovente fiaba de “La piccola fiammiferaia” di Hans Christian Andersen, un classico intramontabile dal sapore dolce amaro, è il nuovo spettacolo in cartellone della rassegna “Piccoli Sguardi” dedicato al teatro per l’infanzia della Compagnia Buio in Sala.
Domenica 5 gennaio, alle ore 10.00, sul palco di Teatro Bis la sala attigua alla scuola d’arti performative della Compagnia Buio in Sala all’interno del centro polifunzionale Leonardo Da Vinci, il regista ed attore Fabio Guastella per una produzione “Abaco il teatro conta” metterà in scena una nuova edizione della fiaba con il preciso obiettivo di svegliare le coscienze dei bambini di oggi che saranno gli uomini di domani.
“La piccola fiammiferaia è una delle storie più famose di Andersen- spiega Fabio Guastella- che racconta la storia di Celeste, una bambina povera e sfortunata la quale ha vissuto sulla propria pelle i difficili anni della guerra e del dopoguerra che nonostante il ritmo incalzante e giocoso tipico di una messa in scena dedicata al teatro per l’infanzia riesce sul finale a diventare intensa ed emozionante stimolando con un linguaggio immediato alla riflessione”.
È il 31 dicembre 1949, l’ultimo giorno dell’anno, e Celeste si trova in strada, povera e al freddo, costretta da suo padre Saverio, un uomo burbero e petulante, a vendere fiammiferi- continua Fabio Guastella-, tenta più volte ma non riesce a venderne neppure uno: la gente è troppo occupata con i preparativi della grande festa di capodanno per badare a lei. Soffre terribilmente il freddo ma non osa tornare a casa perché teme la reazione che il padre avrebbe vedendola rientrare senza un soldo. Cercando disperatamente di scaldarsi, la Piccola Fiammiferaia inizia ad accendere i suoi fiammiferi e per ogni fiammifero acceso un personaggio diverso appare davanti a lei, sparendo ‘poi allo spegnersi della fiamma ma l’ultima fiammella non sarà come le altre”.
Le attrici Valentina Cannizzo e Dora Schembri, con i costumi di Gianmarco Castagna, sulle musiche originali di Peppe Arezzo e l’amichevole partecipazione in voce di Alessandro Sparacino, Giuseppe Arezzi e Salvatore Paternò daranno vita ad una storia senza tempo che ieri come oggi non vuole solo intenerire ma offrire uno spaccato della nostra società in cui molti bambini nonostante l’evolversi dei tempi sono costretti a vivere tra sofferenza e povertà.