A Palermo una mostra sulle stragi nazifasciste
Tra memoria e ricordi è stata presentata la mostra audiovisiva “Nonostante il tempo trascorsi. Le stragi nazifasciste nella guerra di liberazione 1943-1945”, collocata nel Salone Belfiore a Palazzo Sclafani di Palermo.
A illustrare una delle pagine più buie nella storia del nostro paese, e il difficile percorso che portò alla definizione della Repubblica Italiana, foto, video e documenti.
Tramite una ricerca accurata di documenti storici, la mostra si propone una precisa e documentata riflessione che alimentando il ricordo, vuole strappare all’oblio una memoria storica, dalle quale rievocare sedimenti del nostro passato.
Dedicata alla tematica dolorosa delle stragi nazifasciste compiute durante la guerra di Liberazione, la mostra è organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con il Comando Militare Esercito Sicilia e con la Fondazione Federico II.
Corredata e composta da un vario e variegato materiale, dai video ai documenti iconografici, fino alle immagini crude delle vittime di quest’oltraggiosa azione contro l’umanità, la mostra “ha uno scopo preciso, che è quello di fare conoscere le vicende della nostra storia nazionale contemporanea che sono poco conosciute” – ha spiegato Marco de Paolis, curatore dell’esposizione e Procuratore presso la Corte Militare di Appello.
Un’esposizione incentrata sulle stragi e gli eccidi di civili e militari italiani, e alle innumerevoli vite offerte a quell’ideale che portò alla costituzione di una Repubblica, quella Italiana, libera e democratica.
Un esempio di coraggio di quanti hanno contribuito a quella lotta liberatoria di cui furono esempio i meridionali e i siciliani che cooperarono con il neo costituito Esercito Italiano, di cui fecero parte molti partigiani italiani, ha sottolineato il Generale Maurizio Angelo Scardino, Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia.
“Abbiamo 17 episodi di stragi nazifasciste in Sicilia, storie sconosciute” – ha aggiunto De Paolis.
Storie consegnate all’oblio che ha dato vita all’ armadio della vergogna, nel quale oltre 900 fascicoli giudiziari contro i carnefici sono stati relegati negli scaffali impolverati.
Storie da raccontare ai giovani, invitati a costruire un futuro prospero di pace, sicurezza e condivisione.
Nella dimensione onirica del ricordo, la mostra ci restituisce un passato in cui affondano le nostre origini e dal quale trarre insegnamento e monito, attraverso una presentazione organica di materiali storici formativi, rivolti a una platea di giovani a cui consegnare la memoria e il futuro.
Un’iniziativa che è memoria storica e incentivo e che “ci dà una forza enorme per difenderci dall’oblio” – ha concluso Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II.