Primo Maggio, Cgil-Cisl-Uil: “Celebriamo la centralità del lavoro”
«In questo Primo Maggio così diverso da tutti gli altri che abbiamo celebrato insieme, la centralità del lavoro assume un volto nuovo, alla luce della grave emergenza che stiamo vivendo: il lavoro che si è fermato, il lavoro che non si è fermato mai, il lavoro di chi ha dato la propria vita per salvarne delle altre, il lavoro che dovrà ripartire in completa sicurezza». Così esordiscono i segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio ed Enza Meli, in occasione della ricorrenza di domani del Primo Maggio, in cui ribadiscono lo slogan delle segreterie nazionali “Lavoro in Sicurezza: per Costruire il Futuro”.
«Continuiamo a batterci per il lavoro di chi si è dovuto fermare, a causa del lockdown – ammoniscono – e aspetta ancora un sostegno per il quale diventano insopportabili le disfunzioni e le lentezze delle macchine burocratiche regionali».
«Vogliamo che si dia il giusto riconoscimento al lavoro di quanti stanno garantendo servizi essenziali per la nostra sopravvivenza – ricordano Rota, Attanasio e Meli – è il lavoro dei medici, degli infermieri, del personale sanitario e ausiliario delle cooperative di pulizia e sanificazione, del personale dei supermercati e dei mercati o rivendite alimentari, dei ricercatori, ma anche dei rider, di chi lavora nel mondo dei trasporti e dell’agricoltura, degli insegnanti, degli psicologi e tanti altri, donne e uomini del lavoro, che permettono alla nostra vita quotidiana di poter andare avanti. E anche di chi, in presenza o in smart working, vede il proprio lavoro bistrattato o non riconosciuto, né in termini economici né di diritti democratici o in termini di sicurezza.
Per i tre segretari generali provinciali la sicurezza insieme alla legalità restano elementi fondamentali anche per il lavoro che dovrà ripartire. Ecco perché, così come a livello nazionale, CGIL CISL e UIL di Catania aderiscono al patto “GiustaItalia”, proposto dall’associazione Libera e sottoscritto dalle nostre organizzazioni nazionali. Vigileremo affinché l’attuale emergenza lavorativa non diventi possibile fonte di ricatti e di negazione dei diritti e di salario dei lavoratori, e potere per le mafie e i “furbetti”».
«Pretendiamo – affermano ancora Rota, Attanasio e Meli – che siano rispettate le indicazioni contenute nei protocolli indicati dalle autorità sanitarie e sottoscritti con le organizzazioni sindacali a livello nazionale e regionale. E sicurezza dovrà essere garantita, in special modo, in quei luoghi dove sarà complicato osservare tali indicazioni. Lì ci sarà bisogno di maggiore attenzione, di controlli e di accorte e concertate misure organizzative».
«Tutto ciò, perché è imprescindibile che il lavoro resti protagonista della ripresa e della ricostruzione del sistema-paese così durante messo alla prova, perché́ il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro non solo del territorio catanese ma di tutta l’Italia e di coloro che rappresentiamo».