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Coronavirus, per Fast-Confsal incerto il futuro del trasporto pubblico locale

Il segretario regionale di Fast Confsal, Giovanni Lo Schiavo, denunzia lo stato del Trasporto pubblico locale poiché, scrive in una nota, “L’emergenza sanitaria che viviamo sta mettendo a rischio la tenuta di decine di aziende del settore. Nei fatti, l’uso del Tpl, a salvaguardia della salute pubblica, in queste settimane è pressoché scomparso, a scapito della sostenibilità economico-finanziaria delle stesse aziende di trasporto, vedi per tutte, la Metropolitana di Catania, chiusa, dal 13 marzo 2020”.
Lo Schiavo continua: “Lo stato di crisi, venutosi a determinare nel settore del Tpl a causa dell’emergenza sanitaria è sempre stato, in queste settimane, tema centrale di discussione da parte delle Associazioni Datoriali, delle Organizzazioni Sindacali di categoria e del Governo Regionale, alla luce dell’avvenuta drastica riduzione dei chilometri percorsi, rispetto ai programmi di esercizio e dei mancati ricavi dei titoli di viaggio non venduti.
Per tale motivo, confortati dai dati afferenti i contagi, come sindacato, auspichiamo che l’avvio della cosiddetta Fase 2, possa quanto prima possibile, comportare uno slancio e potenziamento del trasporto pubblico nella nostra Isola, onde evitare il ricorso eccessivo ai mezzi privati. Questa graduale fase di ripartenza, però, se non debitamente programmata e gestita con le Istituzioni, le imprese di trasporto, le organizzazioni sindacali e i responsabili della sicurezza nei luoghi di lavoro, rischia di provocare uno sconvolgimento totale nell’utilizzo dei mezzi pubblici su gomma e su ferro i cui esiti potrebbero provocare danni gravissimi di natura socio–economica”.

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