La Cura di Trump
Fanno discutere in queste ore le affermazioni del presidente americano Donald Trump pronunciate durante l’ultimo briefing quotidiano alla Casa Bianca sul Coronavirus.
L’intervento è successivo alle dichiarazioni di William Bryan, sottosegretario per la scienza e la tecnologia del ministero della Sicurezza Interna (reparto che si occupa di gestire problematiche relative all’energia e alla geo-politica), secondo cui, in seguito ai test effettuati sulle superfici, l’esposizione alla luce solare e l’utilizzo di agenti disinfettanti (tra cui alcol e candeggina) rappresentano una contromisura efficace sul virus, riuscendo ad estinguerlo in circa 30 secondi.
Trump ha suggerito una possibile cura attraverso questi metodi, esponendo il corpo umano a una gran quantità di raggi ultravioletti o ad una potente fonte di luce, facendo in modo che possano attraversare la pelle e raggiungere le zone interessate dal virus.
Dicendo quindi che sarebbe interessante testare una possibilità del genere.
Ha continuato affermando che anche l’opzione dei disinfettanti potrebbe dare dei benefici medici significativi, magari somministrandoli per iniezione (non ha specificato propriamente la candeggina, che chiunque sa essere tossica per il corpo umano, in qualsiasi forma) o trovando un modo per effettuare “un lavaggio interno” attraverso gli agenti chimici presi in esame.
Infine si è rivolto alla dottoressa Deborah Birx, responsabile del coordinamento per il Covid-19 alla Casa Bianca, chiedendole se fosse a conoscenza delle ricerche illustrate. La stessa ha risposto che tali risultati non potevano essere considerati come un trattamento ma è stata interrotta da Trump affermando che “per lui questi risultati sono una gran cosa”.
Trump conclude dicendo di non essere un dottore (fortunatamente pare averne coscienza) e che il suo compito è solo proporre idee.
La risposta della comunità scientifica non si è fatta attendere, tramite Twitter e dichiarazioni a giornali internazionali.
Robert Reich, professore di sanità pubblica all’Università di Berkley twitta che le conferenze di Trump stanno rappresentando un pericolo per la salute pubblica, che trattasi di propaganda e invita a non bere disinfettante.
Kashif Mahmood, un dottore di Charleston nella Virginia Occidentale, twitta che in qualità di medico, non può raccomandare l’utilizzo di radiazioni UV o di iniettare disinfettante nei polmoni per curare il Covid-19.
L’avvocato Walter Shaub, ex direttore dell’Ufficio per l’etica governativa degli Stati Uniti ha dichiarato al Guardian quanto trovi assurdo che un “deficiente del genere ricopra l’incarico più importante del Paese” così come il fatto che abbia dei sostenitori e che si renda necessario avvertire la popolazione di non perseguire simili idee.
Sembra quasi surreale dover ribadire che i prodotti chimici utilizzati per la pulizia domestica sono tossici per l’organismo, ma è vero che esiste una parte di popolazione influenzabile da tali “miti e leggende” e si affida alle parole di chi non dispone di competenze mediche né di buon senso.
Difatti è appena del mese scorso la notizia di un uomo morto in Arizona e di sua moglie ricoverata in ospedale dopo aver ingerito delle pastiglie per lavastoviglie, così come di chi promuoveva l’utilizzo di candeggina per lavare le zampe degli animali domestici.