Arte

La quarantena dell’arte, nel bagno di Banksy

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Il periodo che stiamo vivendo sicuramente segnerà tutti noi, potrebbe apparire surreale, difficile, a tratti da psicanalisi, ed ormai ne stiamo prendendo coscienza. Stare chiusi in casa ci sta portando a fare cose che prima, forse, non avremmo mai fatto; c’è chi si è dato al fai da te, chi studia, chi ha riscoperto hobbies, modi “normali” per ingannare il tempo. Poi c’è anche chi, per natura, difficilmente riesce a stare chiuso tra quattro mura, chi magari quelle quattro mura le farebbe diventare arte, urlando al mondo quel che pensa. «Un muro è una grande arma. È una delle cose peggiori con cui colpire qualcuno» è quanto sostenuto da Banksy, un “detenuto” come noi, che di colpi ne ha sferrati parecchi e, ad oggi, solo il Covid-19 è riuscito a rinchiuderlo. Un artista fuori legge, eclettico, provocatore, che usa muri come tele. Migliaia di muri in tutto il mondo hanno incontrato i suoi stencils ed i suoi spray , quei muri gridano a gran voce, manifesti di denuncia per le problematiche che affliggono il mondo. Così, mentre il Coronavirus si sparge a macchia d’olio, siamo tutti costretti a stare chiusi, o reclusi, in casa. Siamo diventati topi chiusi in gabbia, come quei “Rats” tanto amati da Banksy da dipingerli sui muri in giro per il mondo. Ma se un artista come lui è costretto a stare chiuso in casa finirà che, prima o poi, dipinga anche le mura che lo circondano, magari trovando ispirazione in bagno. L’ultima provocazione del writer/stenciler di Bristol viene proprio da lì. Sui muri i Rats saltano, piccoli folletti dispettosi, spremono il dentifricio, buttano a terra gli oggetti, tirano l’allarme per dire: “basta, non ne possiamo più di star qui dentro”. Sporcano la tavoletta a mo’ di sfregio, corrono come criceti su di un rotolo di carta igienica, quella carta igienica diventata introvabile in tempi di crisi. I topi, come detenuti, segnano i giorni sul muro con un rossetto. «Mia moglie non sopporta quando lavoro da casa» scrive Banksy su Instagram commentando la foto; il rossetto, forse, era proprio il suo! Non ci stanno a stare chiusi in gabbia. Come ogni topo che si rispetti sanno sempre trovare la via d’uscita. Già, perché i topi, da questa gabbia, sanno entrare ed uscire; la via è proprio sotto i nostri occhi, un pò come quella trovata sempre da Banksy per celare la sua identità. Forse l’artista vuole stimolarci a trovare una soluzione a questa emergenza, guardando oltre. In fondo la mente umana ha sempre usato l’Arte come via di fuga.

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